venerdì, Aprile 26, 2024
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Chi è Gazprom e cosa fa?

Gazprom è una multinazionale russa che è sotto il diretto controllo da parte del governo della Federazione Russa. Si tratta di una multinazionale di fama internazionale attiva nel settore energetico e minerario che si occupa prevalentemente di estrazione e vendita di gas naturale. La sua sede si trova a San Pietroburgo e può contare su vendite annuali che, prima della guerra in Ucraina, raggiungevano anche i 120 miliardi di dollari l’anno. Gazprom era anche la più grande azienda di gas naturale ad essere quotata in borsa e tra le prime 50 aziende al mondo per fatturato.

Un colosso in Russia ma non solo

Gazprom, che in russo significa “industria del gas”, fino a pochi tempi fa aveva un peso di circa il 70% della produzione russa di gas naturale con riserve enormi (circa 18.991 Km3). Non solo, Gazprom controlla anche circa il 18% delle riserve mondiali di gas conosciute. Tanto per far capire il peso di questa azienda a livello globale si pensi che Gazprom può contare su riserve di 119 miliardi di barili posizionandosi così al terzo posto dietro Arabia Saudita e Iran nella classifica dei maggiori possessori mondiali di petrolio e petrolio equivalente in gas naturale.

Una rete che va anche oltre il settore energetico

Oltre a dominare il settore dell’energia e delle forniture gas, Gazprom può contare su una rete di condutture che è la più lunga al mondo con qualcosa come 158.200 chilometri. Ma le sue attività non finiscono qui in quanto Gazprom controlla e gestisce anche società bancarie, società di assicurazioni e mediatiche, società di costruzioni e agricole. In passato ha anche sancito il suo ingresso nel mondo dello sport acquistando la squadra di calcio dello Zenit San Pietroburgo e ha sponsorizzato la UEFA Champions League. Dopo la guerra in Ucraina però Gazprom dovrà probabilmente rivedere le proprie attività visto che in Europa hanno deciso di allontanare le aziende russe.

Un po’ di storia

La storia di Gazprom comunque inizia nel 1992 quando l’allora presidente russo, Boris Eltsin, nominò come primo ministro l’allora presidente della Gazprom, Viktor Chernomyrdin. Sempre nel ’92 cominciò anche la privatizzazione di questa azienda che era nata come compagnia statale. Il processo di privatizzazione portò la quota dello Stato a scendere sotto il 40% mentre il 15% è finito ai dipendenti di Gazprom. Infine un’altra parte ancora è stata privatizzata tramite voucher. Durante la fase di privatizzazione comunque Mosca ha sempre controllato il processo facendo in modo che gli investitori stranieri non superassero quote superiori al 9%. Altra data importante nella storia di questa azienda è stata il 2005 quando, nel secondo mandato di Putin, la compagnia energetica statale Rosneftgaz, ha acquistato una quota del 10,7% di Gazprom riacquistando in sostanza il controllo del gruppo.

Gazprom e la dipendenza dell’Europa

Sulla base dei dati di Eurostat del 2020-2021 circa il 40% del gas naturale importato in Europa proveniva da Mosca. Le cose sono cambiate chiaramente con la guerra in Ucraina del febbraio 2022. A seguito delle sanzioni decise dall’Occidente ai danni dell’economia russa come rappresaglia per l’invasione oggi esiste il rischio che la Federazione Russa decida di sospendere unilateralmente le forniture gas. L’Italia è particolarmente dipendente e infatti ha già iniziato a muoversi per trovare altri fornitori e limitare così i rischi.

Esiste quindi il rischio concreto che i prezzi della bolletta gas aumentino in modo considerevole. Anche per questo molti utenti sono preoccupati e sperano che il governo venga loro incontro. Il tetto sul costo della luce e del gas funzionerà? I comparatori di tariffe riusciranno a proporre agli utenti delle offerte gas davvero competitive e vantaggiose? La sensazione è che qualcosa dovrà muoversi a livello di governo ed Europa, in quanto siamo di fronte a problemi internazionali di ampio respiro e che potrebbero durare anche molto a lungo.

 

 

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