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Noi siamo tutto: la recensione del film tratto dal romanzo di Nicola Yoon

Nelle sale italiane dal 21 settembre è approdato: Noi siamo tutto, film tratto dall’omonimo romanzo di Nicola Yoon.
Noi siamo tutto, racconta di una ragazza affetta da un grave deficit immunitario. Ella è costretta a vivere chiusa in casa: la sua voglia di vivere non le impedisce però di scoprire il mondo esterno e l’amore.
 
La tragedia appassiona sempre come abbiamo potuto costatare, basti pensare alle opere di Shakespeare. Da anni, anche il cinema spopola di drammi, soprattutto quelli che vede come protagonisti gli adolescenti. Spesso ispirati a best seller internazionali, come quelli di Nicholas Sparks, o film del calibro di “Colpa delle stelle”.
L’anno scorso, altro clamore lo suscitò: Io prima di te, successo indiscusso grazie ai due attori amati dai giovani, ovvero Emilia Clarke e Sam Claflin.
I protagonisti di “Noi siamo tutto” sono Maddy (Amandla Stenberg) e Olly (Nick Robinson). Lei è affetta da SCID, che la costringe a vivere costantemente dentro casa, in un ambiente sterile, perché anche un semplice raffreddore potrebbe ucciderla. Lui è il nuovo vicino di casa, in apparenza scontroso ma in realtà desideroso di comunicare con quella ragazza misteriosa che vede sempre affacciata all’enorme finestra della sua stanza.
Noi siamo tutto richiama una fiaba moderna. Maddy sembra Raperonzolo, chiusa nella sua torre, in grado di comunicare con il mondo esterno grazie a internet. Mentre Olly è il ragazzo tormentato che però conserva il suo buon cuore, un po’ come gli eroi dei classici Disney. Questo rapporto fatto di contrasti forti, fa riflettere sull’evoluzione dei rapporti odierni, tra i giovani di oggi.
Nel film l’antagonista è la malattia della ragazza, che in passato avrebbe segnato per sempre la vita di una persona. Ma nel giorno d’oggi i cellulari e internet le permettono di aprirsi una finestra sul mondo, instaurando delle relazioni anche senza rapportarsi dal vivo.
Invece di restare in solitudine, Maddy trova un modo per vedere con i suoi occhi i colori del mondo. Lei, nonostante sia consapevole che potrebbe esserle fatale, decide di rischiare per avere il suo pezzo di mondo.
Per lei un giorno vissuto a pieno diventa improvvisamente il suo sogno nel cassetto. La grande voglia di vivere dei protagonisti è l’elemento chiave dell’intera trama.
Purtroppo però, ciò che sembrerebbe vero alle volte non lo è. I genitori, che siano assenti o troppo presenti, entrano in scena, con una verità pesante e fastidiosa.
 
Noi siamo tutto è un film a metà, così è stato definito. In quanto, il film sviluppa una storia d’amore “impossibile” ma non la rende forte dal punto di vista emotivo.
Dal libro, la trama viene descritta suscitando molte più emozioni. La pellicola a livello emotivo sembrerebbe aver fatto un buco nell’acqua.
Per altri aspetti è identica, tranne per la vera e unica differenze tra il libro e il film: l’etnia della protagonista. Maddy nel libro è metà Afro-Americana e metà Giapponese, nel film è mulatta.
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