venerdì, Aprile 26, 2024
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Bonus di 4200 euro, contributo a fondo perduto per imprese e partite IVA

In vista dei problemi economici del paese, dovuti al COVID-19, è previsto un sostanzioso bonus di 4200 euro per imprese e possessori di partite Iva.

In un periodo di crisi come quello attuale i problemi economici di molti si fanno sempre più sentire. Pertanto è previsto un bonus di 4200 euro, inclusi nell’ormai prossimo decreto Sostegni di Mario Draghi e il suo team.

RISTORO DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI – Il COVID-19 continua ad influenzare negativamente innumerevoli attività commerciali. L’obbiettivo del Governo draghi è quindi chiaro e preciso, aiutare queste ultime. Come? Grazie al fondo di 32 miliardi che il nuovo premier è disposto a stanziare. Tra questi figura un bonus destinato proprio alle attività più in crisi.

Il bonus in questione, come anticipato, è di 4200 euro massimo, e potrà variare in funzione del beneficiario. In merito a chi avrà la possibilità di usufruirne e come, vi proponiamo la chiarificazione del sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon.

REQUISITI – L’aiuto economico è rivolto a ben 2,8 milioni di lavoratori, tra cui possessori di partite IVA, imprese e professionisti. Verrà attribuito calcolando il calo di fatturato registrato da questi ultimi nel 2020, rispetto all’anno prima. Non si terrà più conto quindi dei codici Ateco, come istituito dal Governo Conte.

Inoltre l’operazione sarà effettuata sulla base di 3 aliquote. Al 10%, per i ricavi dichiarati compresi tra 1 milione e 5 milioni di euro; al 15%, utilizzata per i ricavi dichiarati compresi tra 400.001 euro e 1 milione di euro; e al 20%, utilizzata per i ricavi dichiarati non superiori a 400.000 euro.

Le aliquote tuttavia devono ancora essere confermate dal Palazzo Chigi. Si tratta infatti solo di un rumor per ora, ma se dovessero essere confermate il calo di fatturato necessario per accedere al bonus dovrebbe essere pari a 21 mila euro.

Tempistiche e modalità rimangono anch’esse ancora da definire. Ulteriori delucidazione arriveranno con il decreto stesso, teoricamente tra la fine del mese di marzo e l’inizio di aprile.

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