L’attesa per la prima volta di Lionel Messi nello stadio che ha idolatrato Diego Armando Maradona è rimasta tale. Nei vicoli di Napoli da due o tre giorni si respirava un’aria diversa, i tifosi aspettavano con ansia l’arrivo dell’erede di Diego, ma alla fine dopo la gara di ieri sono emersi delusione e insoddisfazione. Così Messi è passato quasi invisibile sul terreno del San Paolo, il tempio che conosce e conoscerà solo un unico “Dies”.
LA GABBIA – L’opaca prestazione non è stata frutto solamente della serata no della Pulce, ma gran merito va dato anche a Gennaro Gattuso, capace di costruire una vera e propria gabbia intorno all’argentino, limitandone il raggio d’azione. Il tecnico azzurro aveva chiesto ai suoi una gara di sacrificio e la squadra l’ha seguito quasi alla perfezione, lasciando al Barça solo un’occasione, sfruttata prontamente da Griezmann al termine di un’azione da far rivedere alle scuole calcio.
LA GARA DI MESSI – La tattica attendista di Gattuso ha limitato enormemente Messi e la conferma la ritroviamo nei numeri: l’argentino ha tirato in porta una sola volta, ha effettuato 2 cross e tentato 10 dribbling, di cui solo 7 riusciti. Il dato più significativo, però, riguarda il numero di palle perse, ben 23. Numeri che dimostrano come in gare preparate al dettaglio sia difficile anche per i migliori fare la differenza.