venerdì, Aprile 26, 2024
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Monza: fuori dalla classe perchè gay

Monza: lasciato fuori della classe, e, cosa peggiore: estraniato dai compagni, perché omosessuale. Il bello è che sia successo in un istituto cattolico di Monza. Il ragazzo, sedicenne, originario di un paese dell’est, era gay dichiarato. (Forse, ci domandiamo: questo l’unico neo). Aveva pubblicato sul suo profilo Instagram una foto a torso nudo in compagnia di un altro ragazzo. L’immagine era stata considerata pedopornografica dal preside dell’istituto: Adriano Corrioni che ha disposto la separazione dei compagni collocandolo fuori dalla classe: sì, avete capito bene: “è stato messo alla porta”.

La notizia viene divulgata dal “Giornale di Monza” a cui si sono rivolti i genitori del ragazzo mercoledì sera. Ma la famiglia è sconvolta, poiché, grazie alla scoperta della dichiarata omosessualità del giovane, si era già rivolta alla scuola per “chiedere aiuto”, ed invece, aggiungiamo noi, forse, (anzi, di sicuro) ha trovato oltre al danno, la beffa. Di qui anche la decisione di rivolgersi ai Carabinieri che pare siano stati, il giorno dopo, (essendosi presentati in istituto), il ponte per far riammettere il ragazzo in classe. Il preside così si giustifica per la sua decisione: “I compagni del ragazzo a cui lui aveva mostrato la foto dul social network, hanno prima chiesto e ottenuto dal sito la rimozione dell’immagine, e dopo si sono rivolti agli insegnanti. A quel punto abbiamo deciso di sistemare il ragazzo in postazione a parte, insieme con un educatore, come facciamo quando uno dei nostri corsisti debba approfondire un argomento di studio.

In attesa di parlare sia con la famiglia, sia con i servizi sociali che hanno in carico il ragazzo.” E per capire come affrontare la questione coi compagni, ed evitare discussioni in classe, continua poi a sottolineare il preside: “Non è questione di discriminazione, i cristiani non discriminano nessuno: accettiamo tutti, abbiamo ragazzi di tutte le religioni. Volevamo proteggere sia il corsista, sia i suoi compagni”. Ma si schiera contro l’accaduto (giustamente), il presidente dell’Arcigay: Falvio Romani. Ed anche Alessandro Zan, deputato Pd, oltre alla democratica Rosaria Iardino (consigliere delle Pari Opportunità della città Metropolitana) che annuncia una richiesta di ispezione nella scuola. E ci si “inserisce” anche Forza Italia che pare sia d’accordo (ora, aggiungiamo noi) con il provvedimento richiesto dagli esponenti PD.

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