venerdì, Aprile 26, 2024
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Moto GP: a Sepang giù Marquez, penalizzato Rossi, vince Pedrosa, ne approfitta Lorenzo

È successo di tutto quest’oggi a Sepang, in Malesia, per il penultimo Grand Prix di questo motomondiale.
La gara stavolta è iniziata molto prima del solito week-end di prove libere, qualifiche e gara, l’aria di competizione di Sepang si respirava già da inizio settimana, quando le dichiarazioni di Valentino Rossi hanno cominciato a fare il giro del mondo, insieme alle risposte di Marquez, accusato di aver favorito Lorenzo, e dello spagnolo Jorge, sentitosi tirato in causa dalle polemiche.
Marquez aveva dichiarato in conferenza di non avere compagni di squadra in pista e di correre sempre per la vittoria, ma così non si è dimostrato, almeno per quanto visto oggi.

Ma procediamo con ordine. Venerdì le qualifiche, a girare forte son sempre i fantastici quattro, i quali ormai da 53 gare si alternano le vittorie da soli, senza lasciare spazio ad altri: parliamo di Lorenzo, Rossi, Pedrosa e Marquez.
Il piccolino di casa onda, al suo secondo campionato in Moto GP, dopo l’esordio vincente dell’anno scorso, si dimostra essere il più vispo di tutti, ricordando un po’ il Valentino degli esordi, più per il modo di disturbare gli avversari che per quello di guidare, a differenza, però, che Il Dottore usava tali strategie solo quando si trovava egli stesso coinvolto nella lotta al titolo, non di certo per favorire dei terzi.
Si va avanti. Sabato nelle qualifiche Dani Pedrosa in sella alla sua Honda fa registrare il miglior tempo, guadagnandosi la pole position, seguito da Marc Marquez e da Valentino Rossi. Parte dalla quarta posizione, invece, Lorenzo, con soli 11 millesimi di secondo in più rispetto al suo compagno di scuderia.

Finalmente arriva domenica, sale la febbre da gara nei box, tutti si chiedono chi avrà la meglio fra la velocità della moto di Lorenzo e l’esperienza legata all’immenso talento di Rossi. Si tratta di un duello per il titolo, il decimo, eventuale, per l’italiano, il quinto per il maiorchino. Tutto pronto alla partenza dopo il giro di ricognizione, la speranza è che Marquez non confermi quando denunciato da Valentino a distanza di una settimana, agevolando così Lorenzo. Semaforo rosso: 3, 2, 1… Via, partiti!

Parte subito in testa Dani Pedrosa, seguito da Marquez, seguito a sua volta da Rossi, scivola invece qualche posizione più indietro Lorenzo, il quale però subito si appresta a sorpassare in una sola staccata le due Ducati, portandosi quarto alla ruota del suo compagno di squadra. Alla fine del rettilineo del terzo giro, Lorenzo infila Valentino, portandosi terzo e, come per magia, dopo un paio di tornanti sorpassa anche un Marquez che commette un errore casuale, andando lungo in curva. Marquez sorpassato quindi da Lorenzo, causa un errore di guida, ci si aspetta che si accinga a dare bagarre, cercando almeno di restare in scia: invece no!
Inspiegabilmente Marquez lascia andare Jorge Lorenzo, all’inseguimento di Pedrosa, il quale tenta una fuga solitaria. Marc, però, viene subito sorpassato anche da Rossi, il quale pare abbia eliminato subito la sua minaccia, portandosi all’inseguimento del diretto rivale. Ebbene non è così, ancora le nostre attese di buona fede si dimostrano sbagliate. Il giovane pilota di casa Honda, vedendosi superato da Rossi non ci sta a seguirlo a ruota ed intraprende con quest’ultimo una feroce sequenza di sorpassi, ben 19 in soli due giri. L’incubo del campione italiano si sta così avverando: essere ostacolato da Marquez, il che agevola indirettamente lo spagnolo Lorenzo.
Valentino, dopo la lunga fila di sorpassi duri, con qualche toccata di troppo proveniente dalla moto di Marquez, decide di infilare il campione del mondo uscente. Il sorpasso è seguito, poi, da un gesto utili a due scopi: mandare a quel paese lo sfidante ed indurlo a seguirlo nella rimonta già abbastanza complicata, con uno svantaggio accumulato di circa 4” dai due di testa. Marquez però pare rifiutare l’invito del nove volte campione del mondo e lo sorpassa nuovamente.

Questo è il punto cruciale della gara, quando lo spagnolo e l’italiano si trovano fianco a fianco per quattro tornanti consecutivi, sorpassandosi l’un l’altro, una volta per uno. Nell’ultima della quattro curve Rossi, il quale si era portato davanti, rallenta a vista d’occhio, scalando tutte le marce fino alla seconda, aspetta l’arrivo dello spagnolo per portarlo all’esterno, tentando così la fuga da un pilota-pedinatore quale si presenta Marquez nella gara di oggi, ma, con grande stupore di tutti, il pilota di casa Honda va giù.
Le riprese mostrano Valentino che rallenta allargandosi, Marquez che arriva in velocità e stringe, forse troppo, portandosi addosso a Rossi, toccando con la leva del freno anteriore contro la gamba sinistra del pilota Yamaha, il quale allarga quindi la gamba, mentre l’altro già era in fase di caduta.

L’evento ha suscitato numerose critiche sia per l’uno che per l’altro, portando il box Honda a reclamare in sede direzionale per un presunto calcio dato da Rossi a Marquez, il quale sarebbe stato determinante ai fini della caduta, mentre l’italiano dichiara, poi, nel dopo gara che sia stato il manubrio della moto Honda a fargli allargare la gamba staccandola dalla pedana. Insomma una situazione ingarbugliata, dove alcuni parlano di un gesto di stizza del Dottore, il quale, data la sua ventennale esperienza di pilota campione non solo per i risultati, ma anche per l’esempio di grande sportività che ha sempre trasmesso, pare quasi inammissibile che abbia compiuto un gesto del genere; altri, invece, non vedono nessun tipo di irregolarità da parte di Rossi; altri ancora sostengono che la condotta di gara, non solo di quest’oggi, di Marc Marquez sia stata talmente irregolare da portare a compiere giustamente un gesto del genere al rivale.

Eppure, nonostante le mille chiacchiere, il titolo qui se lo giocano in due, o meglio se lo giocavano. Poiché dopo la seconda posizione di Lorenzo di oggi, alle spalle di Pedrosa suo connazionale, ed il terzo posto di Valentino il gap di punteggio tra l’italiano e lo spagnolo era sceso già a 7 punti, con 4 punti recuperati dal maiorchino. A fine gara, come se non bastasse, arriva anche la penalizzazione da parte della direzione di gara nei confronti del numero 46 italiano: -3 punti dalla patente, aggiunti al punto già perso in una precedente occasione, fanno si che il pilota di Urbino parta dall’ultima posizione a Valencia, qualsiasi siano le sue performance in qualifica.

Una sanzione pesante, forse poco ponderata, data a caldo, senza nemmeno soffermarsi troppo ad analizzare le immagini. Le possibilità di vincere il decimo mondiale per Rossi, però, sono ancora vive, può vantare un margine di 7 punti da Lorenzo che gli permetterebbe di vincere il titolo qualora:
1) Lorenzo arrivasse primo e Rossi secondo
2) Lorenzo arrivasse secondo e Rossi terzo
3) Lorenzo arrivasse terzo e Rossi sesto
4) Lorenzo arrivasse quarto e Rossi nono

È una missione difficile da compiere per il Dottore stavolta, una vera e propria impresa, ma lui ci ha abituato ad assistere a molte magie di questo tipo in precedenza, le quali portano la sua firma e chissà che non riesca a regalare ancora una volta una gioia ai suoi sostenitori ed a tutti gli amanti di questo sport, i quali amano i campioni veri, i quali le gare hanno imparato a vincerle da soli, senza l’ausilio di terzi.
Staremo a vedere cosa tirerà fuori dal cilindro Valentino Rossi sulla pista di Valencia.

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