venerdì, Aprile 26, 2024
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Napoli, meglio non far arrabbiare De Laurentiis. Marino: “Così rassegnai le dimissioni”

L'ex dirigente partenopeo ricorda la sfuriata di De Laurentiis in un Inter-Napoli di alcuni anni fa. Un episodio che spiega il carattere del patron e tutto quello che deve sopportare lo staff che gli gravita attorno.

Il Napoli deve molto ad Aurelio De Laurentiis. Il produttore cinematografico ha risollevato il club portandolo in pochi anni a battagliare per le prime posizioni in A (se non proprio per lo scudetto) dopo il fallimento del 2004. Eccentrico e fumantino, il patron azzurro ha nel corso del tempo coccolato i suoi campioni ma anche dimostrato di non sapersi trattenere quando qualcosa proprio non gli scendeva giù. A spiegarlo meglio ci ha pensato il suo ex dirigente, Pierpaolo Marino in una recente intervista.

E’ il quotidiano sportivo “Tuttosport” a registrare le confessioni di Marino che a cuore aperto svela: “Cinque anni bellissimi poi il proprietario decise che voleva fare il manager. Mi fa firmare un contratto per altri cinque anni, con tanto di premio Uefa per ciò che era stato fatto fino a quel momento, solo che andiamo a giocare in casa dell’Inter e succede un inferno…”.

Il riferimento è al match tra Inter e Napoli andato in scena nel lontano 2009. In quell’occasione De Laurentiis tirò fuori tutta la sua furia tanto da scendere negli spogliatoi nell’intervallo sul punteggio di 2-0 per i padroni di casa e fare una vera scenata nei confronti dell’allora allenatore Donadoni.

Prosegue Marino: “Lui aveva già cominciato a prendere le decisioni senza consultarmi. Così aveva chiamato Donadoni. De Laurentiis piomba negli spogliatoi e urla: “Mister, tolga subito De Sanctis e faccia giocare Iezzo! E lei, Marino, come ha fatto a prendere uno come De Sanctis?”. 

Un’episodio marchiato a fuoco nella mente dell’ex dirigente che continua: “Succede tutto davanti ai giocatori, a me, a Donadoni che mi fa segno di non ribattere per evitare altri problemi… Fatto sta che Donadoni non cambia il portiere, perdiamo due a uno, ma io a fine partita rassegno le dimissioni. Però col tempo mi sono preso le mie soddisfazioni”. Le dimissioni non verranno accettate anche se sia Donadoni che Marino dopo qualche partita saranno sollevati dall’incarico e sostituiti rispettivamente da Mazzarri e Bigon.

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