martedì, Marzo 19, 2024
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Porte blindate, come si misura la resistenza allo scasso

30Oggigiorno, particolare attenzione bisogna porre alla sicurezza all’interno delle mura domestiche: se un tempo entrare in una casa per rubare era un’impresa per pochi, adesso è alla portata di tutti.

Per questo motivo è importante tutelarsi e fare di tutto per sentirsi al sicuro in casa.

La prima cosa che si fa è pensare di cambiare i serramenti e la porta principale, optando per delle soluzioni migliori rappresentate dalle porte blindate che hanno un’elevata resistenza allo scasso.

In commercio, tra i vari modelli, sempre più persone scelgono di acquistare le porte blindate Gruben azienda leader di settore i cui modelli sono garantiti da qualsiasi tipologia di scasso.

Conformazione della porta blindata

Come accennato poc’anzi, le porte blindate sono le prime opzioni che si scelgono in materia di sicurezza della propria casa, oltre al fatto che si adattano allo stile giusto per la casa.

Ma come sono fatte?

La porta blindata è così composta:

  • Il controtelaio, in acciaio zincato e con uno spessore non inferiore a 2 mm;
  • Le zanche, anch’esse in acciaio per fissare e ancorare il controtelaio al muro;
  • Il telaio fisso, costituito da una lamiera in acciaio zincata. Se la lamiera è ripiegata è meglio in quanto garantisce una maggiore rigidità, in particolar modo in alcune zone più facili da forzare;
  • L’anta, realizzata in lamiera elettrozincata e molto rigida grazie ai profilati in acciaio;
  • I rostri laterali, ossia dei dispositivi anti-scardinamento che vengono posizionati ai lati dove si trovano le cerniere.;
  • Il gruppo serratura, composto da tutti gli elementi che la compongono come ad esempio scrocchio, chiavistelli, deviatori (aumentano la sicurezza generale), il cilindro (il cuore della porta blindata e il Defender (protezione del cilindro).;
  • Il limitatore di apertura;
  • Lo spioncino.

Le porte blindate devono avere una certificazione e soprattutto conformi alle normative vigenti.

La norma che regola tale sicurezza è quella europea EN 1627-1630, che stabilisce le classi antieffrazioni (6 in totale) che seguono un preciso ordine crescente di resistenza allo scasso e quindi di sicurezza generale in grado di garantire la porta stessa.

Un esempio, per le porte residenziali è sufficiente un livello di 3 o 4.

La sicurezza viene certificata e attestata da tutta una serie di documenti che devono essere affiancati alla porta come marcatura CE, dichiarazione di prestazione e la scheda prodotto; inoltre, deve essere indicato il numero della matricola della porta.

Le classi di sicurezza delle porte blindate

Per capire quanto una porta blindata sia affidabile, sicura e in grado di proteggere dalle effrazioni ci si affida alle cosiddette classi di sicurezza.

Le porte blindate sono considerate un sistema di sicurezza passivo, ciò significa che attivamente non fa nulla per proteggere, ma il tutto è garantito dalla sua efficacia.

Come accennato prima vi è una normativa che regola tale materia, affermando che per capire il livello di protezione di una porta blindata, ci si affida a delle classi di sicurezza.

La classe viene stabilita dopo una serie di test in cui vengono simulate delle effrazioni e da qui, dopo una serie di analisi, viene affidata la classe.

I test effettuati individuano un totale di 6 classi ei risultati dei test evidenziano come in una casa residenziale, una classe 1 non è sufficiente per la tutela della propria abitazione.

In realtà anche la 6 è fuori luogo, in quanto viene affidata a strutture pubbliche o militari ad elevato rischio; ecco perché per le abitazioni private, la giusta misura sarebbe la classe 3.

Come individuare la giusta classe

La prima cosa da valutare è il valore totale dell’edificio e di tutto ciò che c’è al suo interno.

La seconda è la posizione della struttura che più sarà lontana dal centro abitato e isolata e maggiore sarà il rischio di effrazione.

Vediamo insieme nello specifico le classi di protezione contro l’effrazione.

Abbiamo detto che le classi vengono affidate secondo la normativa vigente, ma per una struttura residenziale si opta maggiormente per dalla 3 alla 5 classe.

La 1 viene esclusa, per lo meno in Italia, perché considerata troppo blanda, stesso discorso per le 6 perché utilizzata più per edifici ad alto rischio o strutture militari, ad esempio.

Analizziamo quindi le classi 3, 4 e 5.

Porta blindata classe 3

La classe 3 viene utilizzata maggiormente per le porte principali d’ingresso esterne; per forzarle servono già determinati attrezzi come ad esempio piede di porco, cacciaviti, puntoni.

Porta blindata classe 4

La classe 4 viene scelta in caso di ville, negozi o case isolate e oltre ad essere resistenti agli arnesi già citati per la classe precedente, resistono ad accette, martelli, trapani e scalpelli.

Porta blindata classe 5

In questo caso, lo scassinatore dovrà essere già esperto e molto paziente, oltre che a prendersi il rischio di scassinare tali porte dal momento che sono resistenti a tutti gli attrezzi sopra citati e anche a quelli elettrici, pesanti e rumorosi (mole ad angolo, seghe a sciabola).

Le classi di sicurezza che indicano il livello di protezione che le porte blindate possono offrire, aiutano a capire, quindi, quanto ci si potrà sentire al sicuro.