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Rimborso Enel per interruzione corrente

Il blackout elettrico più lungo degli ultimi vent’anni risale al 2003. Nella notte del 28 settembre di quell’anno l’Italia rimase al buio, fino alle regioni del sud molte città sono rimaste senza luce ed energia anche un intera giornata.

Poche le zone non colpite, a causare il blocco arrivato anche in Francia e Austria un temporale e un albero che cade su una linea elettrica fondamentale in Svizzera.

I blackout prolungati e non programmati possono causare veramente tanti disagi, così dal 2009 l’Autorità energetica (Arera) è intervenuta istituendo un meccanismo di rimborsi automatici in bolletta in caso di blocchi prolungati e improvvisi. Vediamo come funzionano e alcuni numeri fondamentali per chiedere informazioni in caso di necessità.

Rimborso Enel per interruzione corrente, come funzionano gli indennizzi

La maggior parte dei rimborsi Enel per l’interruzione di energia elettrica sono a carico del Fondo Eventi Eccezionali. Gli indennizzi scattano automaticamente dopo otto ore di interruzione continuativa della corrente per i comuni con cinquemila abitanti, dopo dodici ore per i comuni con meno di cinquemila cittadini.

Il valore del rimborso può variare, si parte da un minimo di trenta euro fino ad un massimo di trecento euro se il blackout è datato tre giorni.
Il Fondo Eventi Eccezionali interviene quando il blackout è causato da eventi metereologici di natura eccezionale e anche da guasti o incidenti imprevedibili. Quando la colpa è delle società distributrici, si ottengono gli stessi rimborsi automatici ma in questo caso non saranno a carico del Fondo eventi eccezionali.

Il rimborso Enel per blackout è automatico, cosa fare se non arriva?

Esistono diversi tipi di interruzioni. Ci sono i blackout con avviso e senza preavviso, tempi di ripristino e indennizzo variano a seconda il numero di abitanti, si parte da un minimo di otto ore fino ad un massimo di sedici ore.

Non bisogna chiamare Enel o società fornitrice di energia per chiedere l’indennizzo, viene erogato dal venditore nella bolletta entro sessanta giorni, ovvero il primo ciclo di fatturazione visto che le bollette sono bimestrali.

La voce con cui è indicato l’indennizzo è “Rimborso automatico per mancato rispetto dei livelli specifici di qualità definiti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, corrisposto in misura forfettizzata.”

Può capitare che l’Enel o Servizio elettrico nazionale non accrediti il rimborso, i motivi possono essere due:

  • non si è in regola con i pagamenti delle bollette;
  • errori e ritardi di sistema.

Spesso il consumatore che ha subito un blackout può richiedere tramite reclamo anche un risarcimento danni. Una procedura lunghissima che prevede però dibattimenti fino ad arrivare anche a controversie legali. Ciò succede quando il venditore o il distributore non si ritengono responsabili del danno causato dal blackout, oppure quando il consumatore non produce prove sufficienti sul danno subito.

Alcuni numeri da chiamare in caso di blackout elettrico e altre info utili

Visto che prevenire è meglio che curare, conservate sempre il numero verde di emergenza per blackout e guasti del vostro operatore di energia elettrica. Noi ne abbiamo trovati alcuni, iniziando da Arera, il suo numero verde è 800166654.

Il numero verde di Servizio Elettrico Nazionale è 800 900 800, quello di Enel Energia è 800900860 ed in questa guida sono descritti tutti i loro contatti. Nel caso si ha un contratto con un fornitore terzo, è necessario contattare il servizio clienti del che solitamente viene indicato in bolletta.

Abbiamo detto che in caso di blackout il rimborso arriva in automatico in bolletta. Tuttavia, ci può essere la necessità di inviare un reclamo al proprio fornitore.

Il reclamo deve essere inviato in tempi brevi in forma scritta, tramite fax, posta raccomandata ed email. Le compagnie, in breve tempo devono rispondere dando delle motivazioni provate tramite web, email, posta, fax. In caso di blackout con preavviso, dovuti magari a lavori di programmazioni, sono tenuti ad avvisare i consumatori 24 o 48 ore (due giorni lavorativi).

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