È di qualche giorno la notizia del possibile ripescaggio dell’Italia ai prossimi Mondiali in Qatar al posto dell’Iran. Il motivo di tale decisione sarebbe la richiesta inviata da alcuni attivisti e sportivi alla Fifa per la repressione dei diritti civili nel Paese, principalmente sulle donne.
“La brutalità dell’Iran nei confronti del suo stesso popolo ha raggiunto un punto critico, e questo impone una dissociazione inequivocabile e ferma dal mondo del calcio e dello sport“
“Alle donne viene costantemente proibito l’accesso agli stadi, una pratica sistematica per escluderle completamente dalla piramide calcistica“.
“È evidente che la Federcalcio iraniana stia semplicemente seguendo e applicando le linee guida del governo, e quindi non può essere vista come un’organizzazione indipendente e libera da qualsiasi forma o tipo di influenza. Questa è una violazione (articolo 19) dello statuto Fifa. La Fifa ha comminato altre sospensioni per delle situazioni similari“.
Il regolamento ufficiale non prevede che la nazionale sostituente debba appartenere allo stesso continente calcistico di quella esclusa: questo signfica che la “wild card” ( il permesso di partecipazione ad una gara o competizione accordato ad atleti o squadre che normalmente non ne avrebbero diritto) a favore dell’Italia, vista la posizione nella top ten del ranking Fifa e per una questione di sponsor. Il discorso ad ora resta una lontana illusione.