Roberto Palma, dopo un mese dal suo tragico incidente in scooter, non ce l’ha fatta. Si è spento ieri sera.
Era il 15 febbraio, quando sulle strade Via Epomeo di Napoli, ebbe un incidente sul suo scooter. Sin da subito le sue condizioni erano apparse gravi, per questo è stato ricoverato in terapia intensiva, prima al Cardarelli e poi al Monaldi, dove ieri sera si è spento.
Il giovane a dicembre aveva compiuto 17 anni. Nonostante la giovane età, il suo fisico, anche se forte e ben piazzato, non ce l’ha fatta a superare i gravi traumi riportati.
Il vuoto che ha lasciato la morte di Roberto è incolmabile. Amici, parenti e insegnanti non riescono a trovare le parole per descrivere tanto dolore. Soltanto una sua docente è riuscita a scrivere un post in cui saluta il suo giovane allievo: “Occorre dare un senso a qualcosa che un senso non ce l’ha”.
Una morte così non ha senso, e quindi, si cercano le ragioni, si affoga nei perché, ci si aggrappa alla fede e ai ricordi di tutti i momenti vissuti.
A tal proposito, i genitori Pasquale e Daniela, hanno cercato di lasciare qualcosa di concreto del proprio figlio. Hanno acconsentito alla donazione degli organi. Un gesto questo in cui è racchiuso tutto l’amore e il coraggio di un genitore, a cui è stato strappato un figlio. Perché si sa la morte prematura di un figlio un senso non lo può mai avere.
Così facendo hanno cercato di far rivivere il loro Roberto, ridando la vita a chi stava per perderla. Una magra consolazione per quei genitori a cui la vita ha tolto il figlio che come scriveva su di una foto pubblicata su Facebook: “Brillo nella notte non penso mai alla morte”.
