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Terremoto a Pozzuoli: livello di brandisismo quasi come quelli dell’1984

Il 1° aprile del 2022 c’è stata nella zona dei campi flegrei (Napoli), alle ore 10:36 una scossa di magnitudo 1.4 e profondità di 2,6 km, avvertita fino Agnano e Pozzuoli. Questo è solo l’ultimo degli eventi sismici verificati nella zona di Pozzuili, visto che già da 21 al 27 marzo sono stati registrati circa 56 terremoti, ma tutti dalla bassissima intensità. Ad allertare i cittadini è stata la scossa del 29 marzo di magnitudo 3.6 e quella della giornata di ieri.

Gli allievi di alcune scuole della zona di “Pozzuoli alta”,  sono stati fatti evacuare nei cortili e negli spazi adiacenti. Una volta che l’attività sismica è terminata e si è concluso il momento di panico, tutti gli alunni e i docenti sono stati fatti risalire nelle aule.

Il colpevole di tali e frequenti eventi sismici è sempre lo stesso: il brandisismo. Esso è  un fenomeno legato al vulcanismo consistente in un periodico abbassamento (bradisismo positivo) o innalzamento (bradisismo negativo) del livello del suolo. Sono circa 150 le scosse registrate ogni giorno nella grande caldera vulcanica che da Pozzuoli si estende a Quarto, Soccavo, Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura e Bacoli.

Ricordiamo che l’ultima grave ondata di questo fenomeno che interessò la zona dei campi Flegrei fu durante gli anni 80′. Più precisamente era il 1983, dove la zona di Pozzuoli e non solo furono colpite da un repentino sollevamento del suolo che ha portato quest’ultimo ad un livello complessivamente più alto di circa 3.5 m e causò numerosi terremoti, con gravi danni agli edifici.

Oggi, purtroppo, la crisi si sta ripetendo. I livelli del 1984 potrebbero essere presto eguagliati. Secondo infatti quanto riferisce Il Corriere del Mezzogiorno “mancano circa 4 centimetri per raggiungere il livello di sollevamento massimo del suolo flegreo, registrato durante il bradisismo dell’84“. Dal 2005 il suolo flegreo ha ricominciato a sollevarsi senza mai fermare la sua “salita”. Dal luglio 2021 il suolo si solleva di circa 10 millimetri al mese. A lanciare l’allarme sono gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: a questo ritmo, entro maggio, si tornerà alle stesse condizioni del 1984.

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