Il conto alla rovescia è agli sgoccioli e tra poco sorgerà l’alba dell’Election Day negli Stati Uniti d’America. Ad essere eletto sarà il 45esimo presidente, uno degli uomini politicamente più influenti al mondo.
La lunga campagna elettorale ha visto fronteggiarsi fino alla fine i due candidati rappresentanti dei due partiti maggioritari negli USA: i repubblicani, con il miliardario Donald J. Trump, e i democratici con Hilary Clinton, ex first-lady. Vari scandali si sono susseguiti: dalle donne che avevano dichiarato abusi sessuali da parte del leader dei repubblicani alle email sospette di Hilary Clinton oggetto di indagine (e di assoluzione) dell’FBI.
I sondaggi sono stati altalenanti, ma, con pochi punti di scarto, hanno sempre visto la Clinton in testa. Tra le varie previsioni quelle più attendibili sono state formulate da Nate Silver, noto statistico esperto di calcolo probabilistico, che aveva già previsto la vittoria di Obama alle elezioni precedenti. Secondo Silver, infatti: “Hilary è favorita, si, ma la sua vittoria è appesa a un filo“. Tuttavia dati confortanti per i democratici prevengono dalle minoranze etniche (in particolar modo quelle ispaniche), le uniche in grado di prevenire una probabile vittoria di Trump.
Silenzio, invece, sul fronte repubblicano, dove vige un regime di semi-censura: lo stuff di Trump, infatti, gli avrebbe revocato la gestione del suo account Twitter usato dal candidato in modo troppo “colorito e spesso controproducente“. Graffiante il commento di Obama: “Se non sa gestire un account Twitter, figuriamoci i codici nucleari“. Il presidente uscente Barack Obama, inoltre, già stamattina si è recato alle urne avvalendosi di un procedimento elettorale made in USA: il cosiddetto “voto anticipato“, che evita code e congestioni alle urne, di cui si sono già serviti 7,3 milioni di elettori.
Stasera alle 22, ora italiana, varie emittenti televisive italiane saranno in diretta con gli Stati Uniti per seguire in tempo reale la corsa alle urne.
