venerdì, Aprile 26, 2024
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Allarme terapie intensive, 11 regioni sopra la soglia massima

Dopo un iniziale periodo di calma, torna l’allarme nelle terapie intensive. Infatti, nei recenti giorni, il numero di pazienti ricoverati negli appositi reparti sanitari è salito a dismisura. Questo in numerose regioni italiane, 11 nel complesso.

OLTRE IL LIMITE – La soglia massima inizialmente prevista dal ministero è del 30%. Oltre quella percentuale si considera che la regione, presa in considerazione, è a rischio. Ed è purtroppo esattamente quanto sta succedendo attualmente in varie parti del Bel paese.

Ci riferiamo nello specifico a Piemonte, Marche e Emilia Romagna, con ben 31% di occupazione. Seguono il Lazio con 32%, la Puglia con 33% e il Friuli Venezia Giulia insieme alla provincia autonoma di Bolzano e l’Umbria, tutte con 35%. Infine, con i dati più inquietanti, troviamo il Veneto (37%), la Lombardia (38%) e per concludere la provincia autonoma di Trento con un’occupazione del 50%.

Si salvano invece la Campania, la Basilicata e la Valle D’Aosta, rispettivamente con 16%, 13% e 5%. Dati ben al di sotto della soglia massima predisposta dal ministero. Ma la somma totale, di tutte le regioni colpite, si attesta proprio a quel tanto temuto numero, il 30%. Numerose zone dell’Italia quindi a forte rischio di collasso sanitario. Una situazione abbastanza grave, che andrà solo peggiorando a meno di una valida soluzione.

NEGLI ALTRI REPARTI – L’allarme nelle terapie intensive si estende anche agli altri reparti, dove dei posti letto sono stati abilitati proprio per situazione di emergenza come questa. La soglia massima per i reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive è invece del 40% e a livello nazionale l’Italia è vicina al 36%.

Anche in quel caso molte regioni sono bel oltre tale soglia, 9 questa volta. La Liguria (41%), il Veneto, il Lazio, l’Emilia Romagna, le Marche e la provincia di Bolzano tutte con 44%. Ed infine il Piemonte con 48%, il Friuli Venezia Giulia con 51% e la Provincia del Trento con 59%.

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