venerdì, Aprile 26, 2024
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Coronavirus, la rabbia dei venditori ambulanti: “Noi chiusi e i centri commerciali aperti”

L'ira dei venditori ambulanti di Napoli costretti a stare a casa e senza nessun aiuto

Si fa sempre più insistente la rabbia e l’insofferenza di alcune categorie di lavoratori, come i venditori ambulanti. Nella città di Napoli e provincia, i mercatali stanno manifestando per il diritto al lavoro che in questo periodo, a causa del Coronavirus, è stato negato.

L’IRA DEI VENDITORI AMBULANTI – Questa categoria di lavoratori è preoccupata per la condizione in cui si trova. Il timore è quello che la chiusura duri per molto tempo; questo per i mercatali è inaccettabile. “Lockdown totale o lascino lavorare anche noi” è il grido dei venditori ambulanti, i quali cercano di farsi sentire dalle istituzioni.

Gli operatori si sono riuniti davanti alla sede della Regione Campania per chiedere un incontro all’assessore al Lavoro, Marchiello. Tuttavia, è stato comunicato loro che non avrebbero ottenuto nessun incontro, pertanto la protesta si è spostata sul Lungomare. Alcuni bidoni dell’immondizia sono stati spostati al centro della strada, uno anche rovesciato.

Gli stessi manifestanti, però, hanno poi liberato la carreggiata e messo in ordine la zona e si non spostati in Via Cesario Console e alla fine di Via Partenope. “Sappiamo che i contagi sono in crescita ma allora perché centro commerciali e negozi cinesi sono aperti? Ci sono tantissimi negozi aperti e le strade sono piene anche in zona rossa” ha spiegato un venditore ambulante.

“Di questo passo, i contagi non caleranno e noi non riapriremo mai. Allora, chiediamo di chiudere tutto adesso. Lockdown totale come a marzo 2020. Altrimenti, vogliamo lavorare anche noi” ha concluso l’uomo.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
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