Daniele Rugani è stato il primo giocatore della Serie A a risultare positivo al Coronavirus. La Juventus per evitare la diffusione del contagio ha messo tutta la squadra in quarantena precauzionale, nonostante nessun giocatore abbia riscontrato sintomi al momento.
TAMPONE – Stando a quanto riporta La Gazzetta dello Sport, in virtù del fatto che il periodo di incubazione dura dai 5 agli 8 giorni, a metà settimana la Juventus effettuerà il tampone su tutta la squadra per verificare se qualche altro giocatore ha contratto il virus.
RIPRESA LONTANA – Nel frattempo tornare in campo il 5 aprile diviene giorno dopo giorno sempre più complicato. A confermarlo è direttamente Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, intervistato alla trasmissione Che Tempo Che Fa, in onda su Rai Due:
“Tutto è stato complicato, così come condividere il nostro compito di cittadini, di stare a casa. Ci sono zone di Italia in cui questo non è percepito, compreso, ed era anche questo il difficile nel mondo del calcio. Come obiettivo avevamo anche di lanciare un messaggio forte e chiaro, che poi è quello uscito dalle nostre decisioni.
La Formula 1 addirittura mette in forse i gran premi di fine maggio, mentre nel nostro ambiente si pensa di tornare a giocare il 5 aprile, ma è chiaramente impossibile. L’auspicio è di tornare a giocare in maggio o giugno, se andrà bene. Ma il primo obiettivo ora è stare a casa. Ieri abbiamo espresso il concetto di denunciare certi comportamenti, di imporre allenamenti, che sono fuori luogo. Ci sarà tempo per recuperare. Il motivo per cui ci siamo attivati però è di concentrarsi su altre squadre, quelle che stanno veramente sul campo 24 ore al giorno. Ci stanno dando sicurezza, e con quella potremo tornare a giocare. Oggi l’obiettivo è un altro”.