venerdì, Aprile 26, 2024
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Medici positivi al lavoro in Belgio, rischio collasso ospedaliero

La situazione in Belgio è drammatica. Proprio quest’ultima ha portato gli ospedali a richiamare al lavoro medici positivi al COVID-19. Una drastica soluzione motivata dagli affollamenti nelle strutture ospedaliere e l’alto tasso di contagio del paese.

PERSONALE SCARSEGGIANTE – Se in Italia, tra proteste e una propagazione sempre più ampia del virus, la tensione è alta, non da meno lo è quella del Belgio. La nazione infatti deve far fronte ad una vera e propria assenza di personale medico, in particolare la città di Liegi.

Località dove effettivamente i camici bianchi cominciano seriamente a scarseggiare. Soprattutto se consideriamo che un quarto di questi sono stati infettati. Purtroppo non sembrano esserci altre opzioni se non appunto richiamare i medici positivi. Questo malgrado quello che comporta, ovvero un forte rischio di diffusione del virus tra pazienti e personale ancora sano. Una scelta drammatica ma essenziale al fine di evitare un altro rischio ancora più grande, il collasso del sistema ospedaliero belga.

A relegare la notizia è il capo dell’Associazione belga dei sindacati dei medici, Philippe Devos, il quale ha anche difeso la scelta presa dagli ospedali di Liegi. Una scelta che riconosce essere un pericolo per le altre persone presenti nelle strutture. Tuttavia, come anticipato prima, la considera anche essenziale per evitare il crollo del sistema ospedaliero. Sistema già in grandissima difficoltà.

“SITUAZIONE CATASTROFICA” – Infatti quasi tutti i centri sanitari hanno annullato gli interventi chirurgici non prioritari. Non solo, stanno anche cominciando a trasferire i pazienti in condizioni non gravi in altre strutture.

Una situazione che un addetto alla terapia intensiva ha definito – «catastrofica». Così come il ministro della Salute belga, Frank Vandenbroucke, il quale ha anche ammesso che: «[…] le autorità non riescono più a tenere sotto controllo ciò che sta accadendo».

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