sabato, Aprile 27, 2024
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Esclusiva – Tony Tammaro: “Patrizia è la canzone che mi ha cambiato la vita, canto per dare un sorriso”

Ha unito diverse generazioni e la sua musica – irriverente ma che fa riflettere – ha oltrepassato i confini campani, nonostante il testo molto spesso sia in napoletano. Stiamo parlando di Tony Tammaro (vero nome Vincenzo Sarnelli) che ha rilasciato un’intervista esclusiva alla nostra redazione raccontando anche un episodio che l’ha visto protagonista.

Il tuo vero nome è Vincenzo Sarnelli. Come è nato il personaggio Tony Tammaro?
Sono cresciuto ascoltando le canzoni napoletane classiche e, nella fattispecie, quelle umoristiche. A un certo punto ho deciso di scriverne qualcuna anch’io e sono diventato Tony Tammaro.

Le tue canzoni, in maniera ironica e dissacrante, prendono in giro delle usanze tipiche napoletane: a cosa ti ispiri?
Al lato surreale del carattere dei napoletani. Un po’ come faceva il Carosone di “pigliate ‘Na pastiglia”

Sei un cantante che è molto apprezzato: qual è stato il segreto del tuo successo?
Al contrario di tanti miei colleghi non mi atteggio. Non faccio questo mestiere per soddisfare il mio ego e la mia vanità. Lo faccio anche per dare qualcosa agli altri. Soprattutto qualche sorriso, visto che ce n’è tanto bisogno

Ci sono delle canzoni che – per i tuoi fan – sono dei “must”: qual è, invece, quella a cui tu sei più legato?
“Patrizia” è quella che mi ha cambiato la vita. ” ‘O trerrote” è quella che fa ridere (e riflettere) di più. Quella però che trovo più descrittiva dei tempi odierni e a cui sono molto affezionato si intitola “‘e quatt’a notte” ed è una delle meno conosciute.

Hai mai avuto problemi con i testi di qualche tu canzone?
Con “Scalea” ci sono andato giù pesante. Una volta che ero a fare un concerto proprio a Scalea, il sindaco mi chiese di non cantarla.

Qual è stata la soddisfazione più grande della tua carriera?
C’era un ragazzo di San Giovanni a Teduccio, mio fan, che era in coma da un anno per una caduta dal motorino. I suoi amici gli misero in testa le cuffiette con la canzone del trerrote e lui si risvegliò  dal coma sorridendo. Fui invitato dai suoi genitori a Bologna, dove era ricoverato, e fu molto commovente incontrarlo.

Sul tuo profilo personale di Facebook, spesso fai delle considerazioni sull’attualità: cosa ne pensi della situazione del Mezzogiorno?
Penso che il gap tra noi e il settentrione c’è, ma non lo si risolve rimpiangendo la spoliazione del sud da parte dei Savoia o sperando nelle vittorie di Sarri. Da inguaribile ottimista quale sono, penso che quando i cervelli e le forze giovani che abbiamo mandato a lavorare fuori torneranno qui , porteranno qui una ventata di nuovo che ci rimetterà al passo col resto del mondo.

 

Si può riportare l’intervista anche solo parzialmente a condizione di citare la fonte dailynews24.it o postando il link. Per restare sempre aggiornati sulle ultime novità, diventate fan della nostra pagina Facebook.

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