Luca Re, giovane cantautore classe 2000, ha pubblicato venerdì 20 ottobre con Artist First per l’etichetta OutSoon Collective, l’EP “UMORE 03”, l’ultimo della trilogia dedicata agli umori umani.
“UMORE 03” è l’EP più intimo, sincero e personale della trilogia che traccia un percorso nella solitudine, gli sbalzi d’umore, le riflessioni, le speranze e i sogni di un giovanissimo artista che rischia tutto pur di essere fedele a se stesso. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio.
Ciao Luca come stai? Come ti senti dopo questa nuova release?
Ciao! Adesso molto bene. Le scorse settimane sono state impegnative, non vedevo l’ora che questi brani uscissero perché ci abbiamo lavorato tanto. Vederli finalmente fuori è per me un motivo di orgoglio.
Facciamo un passo indietro, com’è nato il tuo percorso artistico?
Da quando sono bambino la musica è un elemento centrale nella mia vita, mia madre ha sempre cantato e io ho iniziato a suonare la chitarra presto, intorno agli 8 anni. In adolescenza poi, tra un interesse e l’altro, mi sono allontanato da questa passione per poi ritrovarla nel periodo della pandemia. Quello è stato un momento complicato in cui, finite le superiori, non avevo idea di cosa fare nella vita e vivevo una costante sensazione di vuoto e di insoddisfazione. L’unica cosa che mi ha fatto stare meglio è stata mettere in musica ciò che provavo, è stato un po’ come rincontrare il primo amore. Tramite Giovanni Mozzillo (in arte “Exynos”, produttore) abbiamo dato vita ai primi brani e da quel momento non sono più riuscito a farne a meno.
“UMORE 03” è l’ultimo spezzone di una trilogia che è iniziata con UMORE 01, raccontaci com’è nata l’idea di questo progetto e come ci hai lavorato
Io sono uscito nel 2021 e nel 2022 con due EP, uno per ogni anno. Verso la fine del 2022 avevamo tanta musica tra le mani, non mi sembrava ancora il momento giusto per un album e non mi andava di uscire con un progetto uguale a quello degli anni precedenti. Ascoltando i brani che avevamo, insieme a Federico Caon (mio manager), ci siamo resi conto di quanto fosse centrale l’umore in tutto questo, quanto cambiasse in funzione delle cose che accadono e quanto condizionasse le cose che accadono. Nello stesso periodo sentivo l’esigenza di un’evoluzione nelle produzioni e in generale del mio suono. A ottobre 2022 ho conosciuto i DEMONA, produttori elettronici, con cui mi sono trovato subito bene e con cui ho iniziato un lavoro di sperimentazione grazie al quale ho scoperto mondi musicali nuovi e ho trovato nuova ispirazione. A questo punto con Fede abbiamo pensato a quanto potesse essere interessante raccontare alle persone la mia crescita artistica e parallelamente la mia crescita personale, per questo l’idea della trilogia. Ogni EP ha un argomento centrale ed è collegato al precedente o al successivo e racconta esattamente ciò che ho vissuto. In UMORE 01 sono io, solo, che devo reagire a un fallimento, in UMORE 02 mi rendo conto di quanto avere delle persone attorno faccia la differenza, UMORE 03 è un’autoanalisi, un ragionamento in post di ciò che è successo prima, fatto con maggiore consapevolezza personale e musicale.
A quale dei brani di questa trilogia ti senti più legato e perché?
Sicuramente ai brani di UMORE 03, in primis perché alcuni di questi sono molto recenti e mi li sento davvero addosso, e poi perché, senza nulla togliere agli altri brani, sono stati quelli in cui sono riuscito a mettermi in assoluto più a nudo da quando scrivo. I testi sono sinceri e i DEMONA hanno fatto un lavoro gigante, mettendoli ancora più in risalto con le produzioni. Questo è il suono da cui ripartiremo per costruire il futuro.
Quali sono gli artisti che ascolti e quelli con cui ti piacerebbe collaborare?
In Italia il mio preferito è Mecna, collaborarci sarebbe incredibile, però ci sono diversi emergenti forti che ascolto con piacere e da cui prendo ispirazione. All’estero invece ascolto tantissima musica diversa, in questo periodo ti dico James Blake, Burial, Donna Missal, Obongjayar.
Cosa ti auguri per il tuo futuro professionale e personale?
Al momento mi auguro di riuscire a mantenermi facendo ciò che mi piace, sembra scontato come obbiettivo ma, per come me la vivo io, sarebbe davvero bello potersi mettere in studio e pensare solo ed esclusivamente alla musica, senza ansie o preoccupazioni. Mi auguro ci sia sempre più gente che si rivede nelle mie canzoni e di riuscire ad essere sempre attento, curioso e pronto ad ascoltare per fare in modo che questo accada. In generale personale o professionale per me non fa troppo differenza, sono due cose che vanno abbastanza di pari passo e spesso la musica è stato un modo per superare dei momenti complicati, perciò mi auguro che la musica possa continuare ad essere la mia cura per sempre.