venerdì, Aprile 26, 2024
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Contagi sottostimati, secondo l’ISS sono il quadruplo

Un’inquietante notizia comincia a farsi strada tra i mass media. I contagi dovuti al COVID-19 sarebbero sottostimati. Questo secondo una recente dichiarazione dell’ISS sul quotidiano “La Repubblica”.

I VERI NUMERI – Considerando che l’Italia attualmente è quasi interamente in zona gialla, potremmo considerare che la propagazione del coronavirus stia diminuendo. Purtroppo non sembra essere questo il caso. Sembra invece che i numeri forniti costantemente dalle autorità di competenza non siano completamente giusti. Anzi a quanto pare sono ben lontani dall’inquadrare la vera quantità di contagi presente nel Bel paese. Ecco cosa dichiara a riguardo il presidente dell’ISS, Silvio Brusaferro.

«Sappiamo tutti che i sistemi di sorveglianza non possono essere esaustivi: noi stimiamo che il numero dei positivi intercettati sia in rapporto di 1 a 3, a anche di 1 a 4 rispetto ai positivi reali». L’intelligence avrebbe quindi: «[…] sottostimato a causa del calo del numero di tamponi avvenuto a metà novembre 2020».

Inoltre Brusaferro aggiunge: «Naturalmente con i nostri dati peschiamo più i sintomatici. Rimane il fatto che ci possono essere positivi asintomatici, inconsapevoli di esserlo, quindi la circolazione del virus è superiore rispetto a quella che riusciamo a vedere».

TENDENZA E CONTEGGIO DEI TEST ANTIGENICI RAPIDI – Sempre sull’onda del discorso dei contagi sottostimati in Italia, Flavia Riccardo, ricercatrice dell’Istituto superiore di sanità interviene affermando che la sorveglianza: «ci permette di seguire l’andamento dell’epidemia, quindi non ha bisogno di intercettare tutti i casi. E infatti quando descriviamo le curve dei contagi non parliamo di numeri assoluti, ma di tendenza […]».

Infine bisogna tener conto anche dei test antigenici. Il conteggio di questi ultimi infatti implica un: «[…] un cambiamento della definizione di “caso” da parte delle istituzioni sanitarie internazionali. Usare i test rapidi ha un impatto sul numero dei casi confermati. […] Anche paragonare Regioni diverse può indurre in errore».

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