venerdì, Aprile 26, 2024
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Covid-19, l’allarme dei medici campani: “Il virus non è scomparso. Se si abbassa la guardia possibile nuova ondata”

La situazione in Campania resta sotto controllo, ma la mancata osservazione delle misure di sicurezza potrebbe generare la moltiplicazione dei contagi

Il coronavirus continua a circolare e sarebbe un errore considerare l’epidemia terminata, nonostante la curva del contagio sia sotto controllo. In Campania negli ultimi due giorni si sono registrati 12 positivi e 8 guariti, la situazione resta tranquilla, ma i medici raccomandano di non abbassare la guardia.

Del resto camminando per le vie del centro di Napoli è facile capire come per molti il coronavirus sia un lontano ricordo: poche mascherine, scarsa attenzione e poco rispetto del distanziamento sociale. Comportamenti diffusi in tutta la Regione e in gran parte d’Italia.

“Il virus non è affatto scomparso. E sbaglierebbe chiunque ritenesse che il nemico sia stato sconfitto – spiega Giuseppe Fiorentino, direttore della Pneumologia del Monaldi, su RepubblicaLe indicazioni principali per sentirsi un minimo tutelati, visto che la sicurezza totale è un obiettivo difficile da raggiungere, rimangono la mascherina, soprattutto nei luoghi chiusi e un atteggiamento protettivo mirato: evitare di fare gruppo, che vuol dire no agli assembramenti e a condizioni che li possano favorire”.

A Repubblica ha parlato anche il direttore del Laboratorio centralizzato dell’Azienda dei Colli Luigi Atripaldi: “Meno tamponi? Non potevamo continuare a tappeto, ed era logico, come stiamo facendo tutt’ora, seguire una strategia diretta dalla Sierologia che indica in quali aree ha circolato il virus. In base a questo dato poi, va circoscritta la popolazione da sottoporre a tampone D’altronde, era prevedibile che con l’apertura totale, si generassero nuovi contagi.

Oggi ci troviamo davanti a casi di pazienti sovrapponibili a quelli di marzo, mi riferisco alla gravità clinica. Con la differenza che ora siamo più preparati: soprattutto i medici del Cotugno sanno modulare i trattamenti specifici. Il rischio c’è ancora, e se fossimo in inverno non avremmo registrato sei, sette contagi al giorno ma tanti in più. Poi, abbiamo una novità sul versante diagnostico grazie a tamponi di screening affidabili di ultima generazione, simili ai predecessori ma che danno il risultato in venti minuti. Un’ultima raccomandazione: si rafforzi il cordone sanitario per quelli che arrivano da altre regioni e dall’estero. Basta un contagiato a infettarne sei o sette”.

Nicola Borretti
Nicola Borretti
Classe 1995. Giornalista pubblicista. Laureato in Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione. Collaboro con Dailynews24.it, mi occupo di cronaca, attualità e sport
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