venerdì, Aprile 26, 2024
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Halden: “la prigione più umana al mondo” si trova in Norvegia

Definito dal New York Times “la prigione più umana al mondo”, quando fu aperto l’8 aprile del 2010 gran parte della stampa internazionale lo definì una “prigione a cinque stelle” perché le sue celle hanno la tv e il frigorifero, l’estetica di edifici e arredi è molto curata, e il suo muro di cinta è confuso tra gli alberi ed è privo di accessori minacciosi. Si tratta del carcere di Halden, in Norvegia, dove nessuna finestra è sbarrata e visto da fuori, potrebbe addirittura sembrare un campus universitario. Tutto questo perché per il sistema giudiziario norvegese il periodo in carcere deve servire a riabilitare il prigioniero, anziché punirlo.

Lungo le mura della prigione non ci sono né filo spinato né guardie armate pronte a sparare se qualcuno tenta la fuga, eppure, finora nessun detenuto ci ha mai provato a fuggire. I prigionieri hanno una stanza privata con tv a schermo piatto, una doccia, un frigo e mobili in legno. Trascorrono la maggior parte della giornata fuori dalla loro cella, a giocare a baseball, a fare jogging e ad allenarsi sulle pareti da arrampicata. “L’edificio è nuovo, ovvio che abbia ogni comfort” minimizza il direttore Are Hoidal. “Ciò che ci distingue è che qui ogni detenuto studia o lavora, ed è pagato 57 corone al giorno”, circa sette euro, poco per la ricca Norvegia ma abbastanza per comprare sigarette e cibo in più nel negozio interno (tre pasti al giorno li fornisce la prigione). Insomma confrontato con le strutture penitenziarie di altri paesi sembra qualcosa di completamente fuori dal mondo.

Stanza del carcere di Halden, Norvegia
Stanza del carcere di Halden, Norvegia

In Norvegia non esiste né la pena di morte (eliminata nel 1902) né l’ergastolo (abolito nel 1981), ma la massima pena è di 21 anni. “Meglio fuori che dentro” è il motto non ufficiale dell’autorità penitenziaria norvegese, che si propone la reintegrazione nella società per tutti i detenuti che vengono rilasciati, infatti il dipartimento lavora con le altre agenzie governative per assicurare una casa, un lavoro e l’accesso ai servizi di assistenza sociale per ciascun carcerato prima ancora che venga rilasciato.

Bisogna pure dire che la Norvegia ha il reddito pro capite tra i più alti al mondo grazie soprattutto all’estrazione di petrolio nel Mare del Nord, per questo può permettersi di investire molto denaro nel suo sistema carcerario: secondo i dati del Vera Institute of Justice di New York, infatti, un detenuto di Halden costa al sistema carcerario norvegese circa 85mila euro l’anno, rispetto ad esempio ai 28.500 euro spesi per un detenuto negli Stati Uniti. Inoltre il paese scandinavo ha uno dei tassi di recidività più bassi al mondo, cioè del 20%: quindi il metodo norvegese pare funzionare.

Nel carcere di Halden sono incarcerati assassini, stupratori e pedofili. Si trova qui anche Anders Behring Breivik, il responsabile dell’attacco sull’isola di Utoya che nel 2011 uccise 77 persone.

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