Il palinsesto televisivo appartenente ad ogni rete ha come scopo finale un buon risultato in termini di ascolti. Quello che valorizza la messa in onda di un programma, di un film o di una serie, è di sicuro rappresentato dal numero di telespettatori presenti davanti alla tv ogni giorno.
In Rai nelle ultime settimane pare ci sia stata una notevole agitazione legata proprio a questo argomento. Nonostante la smentita dei piani alti rispetto ad un notevole crollo di ascolti, le cose sembrerebbero non proseguire per il verso giusto. Che cosa sta succedendo?
L’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio si è esposto in audizione in commissione di vigilanza dichiarando: “Ho ascoltato notizie false rispetto al calo di ascolti in Rai, non è assolutamente vero. Questa voce non fa merito a tutti i lavoratori”.
Durante il suo discorso Roberto Sergio ha anche dichiarato che gli ascolti Rai sono superiori a quelli Mediaset. Esaminando però a fondo ogni dettaglio a quanto pare le cose non starebbero proprio cosi in quanto l’azienda di Mediaset sta ottenendo risultati migliori.
Il caso Domenica In: cosa è successo
Il vero caos è però scoppiato a causa della puntata del 19 novembre di Domenica In, la storica trasmissione condotta da Mara Venier. In quella registrazione fu dato ampio spazio all’omicidio di Giulia Cecchettin. In studio per commentare l’accaduto erano presenti: Simonetta Matone, parlamentare della Lega e Rita Dalla Chiesa, parlamentare di Forza Italia insieme ad Alberto Matano, Roberta Bruzzone e Matilde d’Errico e nessun esponente della minoranza di governo.
In merito a questo Stefano Graziano, il capogruppo del Pd nella bicamerale spalleggiato da Maria Elena Boschi e Angelo Bonelli, hanno protestato. La motivazione? Le due esponenti politiche intervenute in puntata l’hanno fatto come opinioniste e non sono state per nulla convincenti.