venerdì, Aprile 26, 2024
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Reboot e Remake: Hollywood punta sul sicuro, perdendo spesso

Da qualche tempo a questa parte i cinefili non dormono sonni tranquilli. I loro film preferiti, non importa se siano cult o abbiano vinto una valanga di Oscar, sono minacciati da due parole terribili: Reboot e Remake. L’onda lunga della crisi finanziaria non ha risparmiato nessuno, nemmeno la dorata Hollywood. Sembra proprio che le case cinematografiche, in questo periodo di vacche magre, proprio non vogliano rischiare un dollaro su qualcosa di nuovo che possa però rivelarsi un flop.

Questo non significa che un remake non possa rivelarsi comunque tale, anche se alle spalle ha un film di grande successo del passato e punta un po’ sull’effetto nostalgia per portare gli spettatori al cinema. Casi eclatanti sono stati: “Point Break” del 2015, rifacimento della pellicola di culto del 1991 che aveva come protagonisti un Patrick Swayze, già famoso allora per i ruoli in “Dirty Dancing” e “Ghost”, e un giovanissimo Keanu Reeves, alla sua prima grande prova, che senza questo film sicuramente non sarebbe stato il Neo di Matrix successivamente. Per non parlare poi della regista, Kathryn Ann Bigelow, la futura premio Oscar del 2010 per “The Hurt Locker”. Insomma “rifarlo” sembrava proprio un peccato. E dello stesso avviso devono essere stati anche gli spettatori visto che la pellicola, a fronte di un budget di 105 milioni di dollari ne ha incassati solo 133 in tutto il mondo e appena 28 negli Stati Uniti.

Ghostbusters” del 2016, che sostituisce il cast tutto maschile dell’originale del 1984 (Bill Murray e Dan Aykroyd su tutti, con Sigourney Weaver nel ruolo della protagonista femminile) con un gruppo di attrici del piccolo schermo, come Melissa McCarthy (Mike & Molly – Una Mamma per Amica) o spettacoli comici televisivi , come Kristen Wiig e Kate McKinnon di “Saturday Night Live”. Devia inoltre dal genere commedia puntando più sul comico-demenziale per la delusione dei fan del film originale (che diede vita a un seguito e a una serie animata in tv). Il tutto ha creato un buco di 70 milioni di dollari per la Sony, produttrice del film e addirittura la bancarotta per la società Fireforge Games che ha creato un gioco legato al reboot della serie.

Ma il caso più sconvolgente resta però “Ben-Hur” del 2016. Pensare ad un remake per il film del 1959 che ha fatto il pieno agli Oscar con ben 11 statuette, compreso ovviamente miglior film, regia (William Wyler) e attore protagonista (Charlton Heston) dovrebbe essere annoverato tra i 7 peccati capitali diventandone l’ottavo. Il film del 1959 è, a onor del vero, anch’esso un remake di un precedente tentativo di portare sul grande schermo il romanzo di Lew Wallace (già riproposto al teatro e al cinema nel 1907 con un corto muto),  ma il film muto del 1925 in questione fu un insuccesso al botteghino e fu presto dimenticato nonostante un’ottima critica. Pensare di ripetere la perfezione e il successo del Ben-Hur di Wyler nel 2015 con un cast di attori sconosciuti (a parte un Morgan Freeman in un ruolo minore) e un regista kazaco, Timur Bekmambetov, con poche pellicole alle spalle e sperare solo nei maggiori mezzi della computer grafica era senz’altro velleitario. Considerato da Forbes “la catastrofe cinematografica più prevedibile dell’estate 2016” il boxoffice non l’ha smentito producendo una perdita di 100 milioni di dollari tra spese di realizzazione e distribuzione.

Per fortuna remake e reboot non sono il male assoluto. Ci sono casi in cui le nuove pellicole o saghe si sono rivelati successi di critica e pubblico. Ad esempio la trilogia di Batman di Nolan (cupa, piena di azione e ispirata ai fumetti dell’uomo pipistrello curati da Frank Miller) regge sicuramente il confronto con i due Batman di Tim Burton che resero celebre Michael Keaton e dove troviamo un indimenticabile Joker interpretato da Jack Nicholson. O i tre film dedicati all’Ammutinamento del Bounty con Clark Gable (La tragedia del Bounty 1935), Marlon Brando (Gli ammutinati del Bounty  1962) e Mel Gibson (Il Bounty 1984) nel ruolo di protagonisti. Davvero difficile dire quale sia il migliore. C’è poi lo “Scarface” di Brian de Palma, con Oliver Stone alla sceneggiatura e Al Pacino nella parte di Tony Montana, che è il rifacimento del film omonimo di Howard Hawks del 1932 che si svolge all’epoca del proibizionismo a Chicago invece della Miami dello spaccio di droga degli anni ottanta. Purtroppo si parla di remake anche per questo film Cult, con la c maiuscola, probabilmente con gli stessi risultati del Ben-Hur sopracitato. Anche la nuova saga di Superman, cominciata di nuovo con “L’uomo d’acciaio” nel 2013, dopo il passo falso con “Superman Returns” del 2006 che voleva essere un continuo con la serie di film col compianto Christopher Reeve nei panni dell’uomo col mantello rosso dal 1978 al 1987, rientra nelle riedizioni da apprezzare. Per non parlare poi del “Dracula di Bram Stoker” di Francis Ford Coppola, che dopo una lunghissima serie di cortometraggi dedicati alla figura leggendaria del vampiro per eccellenza, riesce finalmente con questa pellicola del 1992 a fere giustizia del romanzo di Stoker del 1897.

Nei prossimi anni sono previsti altri remake di film iconici del passato, tra questi: “Highlander – L’ultimo Immortale” sicuramente il film più famoso di Christopher Lambert, da cui derivarono altri 3 film e una serie per la tv; “Il Corvo” (1994), tratto dal fumetto di  James O’Barr, dello sfortunato Brandon Lee, che morì sul set a causa di una pistola caricata con una pallottola vera invece che a salve; “Il Giustiziere della Notte” con Charles Bronson, film su un giustiziere contro il crimine, che ha il merito di essere il primo film a dedicarsi alla violenza urbana e che ebbe ben 4 seguiti; “Memento” di  Christopher Nolan del 2000, che tratta la storia di un uomo che si mette alla ricerca degli assassini di sua moglie, ma che da quando ha subito un colpo in testa da parte di quest’ultimi non è quindi in grado di immagazzinare nuove informazioni per più di una quindicina di minuti e che ha un montaggio non cronologico unico.

Alcuni personaggi poi sembrano proprio non trovare pace, come Spiderman, che da quando è arrivato al cinema nel 2002 ha visto nel giro di poco tempo già due volte un nuovo inizio della serie con altri registi e protagonisti. Stessa storia per i film dedicati ai “Fantastici 4” basati sui fumetti Marvel, che nella nuova trasposizione del 2015, dopo i due film del 2005 e del 2007 con Jessica Alba e Chris Evans, ha conosciuto un flop totale tra critica e incassi prospettando così un nuovo reboot. Sono previsti, o sono già arrivati al cinema, una lunga serie di film dedicata ai mostri più famosi e che già hanno avuto più di una edizione sul grande schermo: l’uomo invisibile, l’uomo lupo, Dracula, Frankenstein, la mummia.

Insomma sembra che il mondo dei sogni di Hollywood non abbia proprio più idee. Speriamo che quelli che tra questi remake e reboot saranno un successo forniranno il budget necessario per produrre le nuove idee lasciate in naftalina dagli studios, augurandoci che, vista l’attesa, siano buone. Non ci resta che sperare che almeno alcuni di quei film che sono stati le pietre miliari della cinematografia siano salvati dall’onta di questi rifacimenti nati solo per fare incasso spendendo meno. E se un giorno decidessero di rifare “Il Padrino”? A tutto c’è un limite.

 

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