Consenso tra i 27 Paesi dell’UE sulla concessione di maggior tempo al Regno Unito per la Brexit, la cui scadenza risultava fissata al prossimo 31 ottobre. Secondo fonti europee la decisione sarebbe stata presa dai rappresentanti permanenti dei Ventisette (Coreper) allo scopo di evitare il No Deal, cioè il temuto scenario di uscita del Regno Unito dall’UE senza accordo.
Ancora indefinita l’effettiva durata della proroga, la quale potrebbe essere oggetto di un vertice straordinario. Il capo negoziatore dell’UE, Michel Barnier, ha chiesto al Regno Unito di precisare “quali saranno i prossimi passi” e ha ribadito che “spetta all’Unione dei 27 decidere su una proroga“.
Si accendono intanto i toni alla Camera dei Comuni, a Westminster, dove Il Premier britannico Boris Johnson ha accusato il leader labourista Jeremy Corbyn di voler solo rimandare la Brexit e puntare a “un secondo referendum per il 2020“. Corbyn ha replicato che il voto contrario era prevedibile in quanto l’accordo negoziato con Bruxelles crea confini con l’Irlanda del Nord e comporta vuoti regolamentari su lavoro, ambiente e sanità pubblica.
Il Primo ministro ha ribadito l’intenzione di indire nuove elezioni entro Natale se la Brexit non sarà attuata entro il 31 ottobre, come originariamente programmato. Corbyn, contrario al voto prima che sia escluso il rischio di uno scenario No Deal, ha chiesto di concordare un calendario per discutere una modifica del disegno di legge sulla Brexit.
