venerdì, Aprile 26, 2024
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Coronavirus, via al Reddito d’Emergenza. La Calabria riparte. De Luca: “Chi non indossa la mascherina è una bestia!”

L’Italia fa i conti con l’avvicendarsi del terzo mese di stop a tutte le attività lavorative e sociali. Una quarantena che sui media sono i rappresentanti delle Istituzioni, locali e nazionali a giustificare come unica garanzia sulla salute pubblica. Intanto però arrivano buone notizie sul fronte economico con l’annuncio del Ministro del lavoro Catalfo che chiarisce: “L’indennizzo aumenterà a 800 euro e sarà pagato in automatico per il mese di aprile a quanti lo hanno già ottenuto per marzo. La mensilità di maggio andrà invece solo a chi ancora non ha potuto riaprire o l’ha fatto e può autocertificare perdite per la riduzione dell’attività“. Nello specifico, per richiederlo, bisogna essere residenti in Italia, non avere un patrimonio mobiliare complessivo superiore ai 20.000 euro tra i vari componenti del nucleo familiare e, infine, il reddito del mese precedente non deve essere superiore al sussidio stesso.

Una misura che aiuterà i tanti piccoli imprenditori e che verrà affiancata dall’introduzione del Reddito d’Emergenza. “L’assegno varia da 400 euro per un single a 800 euro per una famiglia” – chiarisce il Ministro – “Ha requisiti alleggeriti rispetto a quelli del Reddito di cittadinanza: un Isee fino a 15 mila euro, non conta la seconda casa e una giacenza sul conto corrente meno stringente“.

 “Quattro milioni e mezzo di mascherine prodotte e un milione e 250 mila in ultimazione“, questo quanto dichiara orgogliosamente il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca. In un video pubblicato sull’account ufficiale, il politico ed ex sindaco di Salerno spiega che : “Da oggi in Campania c’è l’obbligo di indossare la mascherina fuori casa e ci sono sanzioni per chi non lo fa. Chi non la indossa è una bestia, perché non ha rispetto per gli anziani, per i bambini e per un lavoro immane che abbiamo fatto come Regione per mettere in condizione tutti di avere la mascherina”.

Intanto la Calabria pare voler sfruttare il periodo in cui si sta registrando il fatale “contagio zero” per far ripartire l’economia locale, nonostante i pareri avversi dello Stato centrale. Aperti bar e ristoranti in tutta la regione per effetto immediato del decreto della presidente Jole Santelli, pesantemente criticata per un atteggiamento definito ingiustificabile e irresponsabile. Accuse dalle quale lei si smarca dichiarando: “I ristoranti non li ho aperti io ma il governo, prevedendo la possibilità dell’asporto e l’apertura delle cucine e tutto ciò che ne consegue. Io ho aggiunto la possibilità di qualche tavolo fuori che non mi sembra uno scandalo. Ho interpretato estensivamente il provvedimento del governo? Forse. Il ministro Boccia dice di diffidarmi, io ovviamente non ritiro la mia ordinanza“.

Intanto sul profilo ufficiale del premier Conte su Facebook si legge: “Il mondo del lavoro è messo a dura prova. Tanti vivono con ansia e preoccupazione questa emergenza, fra attività chiuse e prospettive di lavoro a rischio. Oltre 4 milioni tornano a lavoro lunedì grazie ai primi risultati delle misure di contenimento. Sono sicuro che, con il rispetto delle regole adottate, in alcuni territori si potrà rallentare notevolmente la curva del contagio. Vi assicuro che continueremo a pressare perché i pagamenti e i finanziamenti si completino al più presto. È ai dettagli un nuovo provvedimento con aiuti e misure per la ripartenza economica che saranno più pesanti, più rapidi, più diretti”.

Intanto tiene banco la questione dei tanti rientri che si preannunciano per il prossimo 4 maggio dalle regioni del Nord soprattutto verso Campania e Puglia. La possibilità di una nuova ondata di contagio è concreta. Le task force regionali sono in stato d’allarme e ci si continua ad interrogare per capire come comportarsi quando un simile flusso di viaggiatori arriverà nelle regioni del meridione.

 

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