Se il corso della pandemia sembra star rallentando in Italia, così non è nelle altre nazioni, e nelle ultime sei settimane, secondo i dati raccolti dall’Oms, i casi a livello globale sembrano essere addirittura raddoppiati, e ormai si è vicini alla soglia dei 12 milioni di casi totali risultati positivi nel mondo al Covid-19.
“Bisogna prendere esempio dai Paesi che hanno contenuto il virus», ha sostenuto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha poi aggiunto: «In futuro le minacce non si fermeranno, ma peggioreranno. Per anni molti di noi hanno messo in guardia sul pericolo di una catastrofica pandemia respiratoria. Non si trattava di se ma di quando. Eppure il mondo non era pronto.”
“L’unica via da seguire è quella dell’unità. La più grande minaccia adesso non è il virus in sé, ma la mancanza di amicizia e solidarietà a livello globale e nazionale. Non possiamo sconfiggere questa pandemia in un mondo diviso”, ha poi concluso Ghebreyesus.
Affermazioni che non fanno che aumentare la preoccupazione generale, soprattutto considerando ill fatto che a livello economico una nuova ondata con conseguente lockdown andrebbe a peggiorare ancor di più una situazione già attualmente complicata.
I NUMERI – Nell’arco di tempo dal 29 giugno al 6 luglio il maggior aumento percentuale dei decessi collegati al Coronavirus si è registrato in Kosovo (+150,0%), Albania (+79,5%), Montenegro (+55,6%) e Macedonia del Nord (+43,3%). Nella regione, il maggior numero di casi confermati di Coronavirus è stato registrato in Germania (197341, +397 nelle ultime 24 ore), seguita da Bielorussia (64003, +199), Ucraina (50414, +807), Polonia (36412, +257), Romania (29620, +397), Austria (18415, +89), Moldova (18141, +235), Serbia (16719, +299) e Cechia (12685, +119).