venerdì, Aprile 26, 2024
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Iran, Alessia Piperno è tornata in Italia

È tornata a Roma, lo scorso giovedì sera, Alessia Piperno, la trentenne travel blogger arrestata il 28 settembre scorso a Tehran, con l’accusa di aver partecipato a manifestazioni contro il governo e, soprattutto, di averle filmate. Le proteste ‘contro il governo’ sono scoppiate in Iran dopo la morte, il 13 settembre, di Mahsa Amini, la 22enne arrestata e picchiata per aver indossato in modo errato il velo (hijab), reso obbligatorio a tutte le donne dalla Costituzione del 1979.

L’efferato omicidio ha scaturito una lunga rivolta – tutt’ora in corso – contro il governo iraniano: le ragazze bruciano i veli per strada e si tagliano simbolicamente ciocche di capelli, i ragazzi fanno volare i turbanti dalle teste dei religiosi mentre camminano per strada. C’è chi scrive, chi canta, chi protesta e viene arrestato per questo. Nel corso dei giorni si sono susseguiti altri arresti e omicidi. L’eco è stata subito tantissima e la solidarietà è arrivata da tutto il mondo, ma la situazione nel Paese non sembra cambiare.

Il ritorno di Alessia è stato importantissimo non soltanto, ovviamente, per la famiglia ma per la nazione intera. Eugenia Roccella, Ministra per le pari opportunità e la famiglia, ha dichiarato: «La liberazione di una giovane donna italiana detenuta in Iran dove le donne stanno dando vita a una straordinaria lotta contro l’oppressione ha un valore particolare». [fonte: Corriere, 11.11.22]

Le parole più significative arrivano dal padre della ragazza: Alessia «non ha subito violenze fisiche ma psicologiche. Veniva bendata sia se andava fuori per i cinque minuti che le concedevano, due volte a settimana, per prendere aria, sia se la spostavano da un posto all’altro di Evin. È l’unico carcere dove è stata». «Ha perso 8 chili, da 52 è passata a 44, la muscolatura si è indebolita. Lei è vegetariana e chiedeva pomodori. Glieli davano, ma marci. E lei mi ha detto: “Papà, li ho mangiati per riprendermi”. Povera figlia mia. Poi è passata al pane e zucchero, si è ripresa un po’. Al mattino c’erano una tazza di tè e un cetriolo». [fonte: Repubblica, 12.11.22]

Il momento più critico di queste settimane è stato senz’altro l’incendio scoppiato nel carcere di Evin. Ma per fortuna Alessia è riuscita a sopravvivere e potrà presto raccontarne. Potrà presto tornare alla sua vita, alla scrittura e ai suoi viaggi, con maggiore consapevolezza e con il coraggio e l’intraprendenza di sempre.

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