giovedì, Ottobre 10, 2024
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LUNEDÌ NOTTE: il nuovo singolo è “L’indolenza e il panico” – intervista

L’Indolenza e il Panico è il nuovo singolo di Lunedì Notte, disponibile dal 4 ottobre in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme streaming.

Lunedì Notte è Alessandro Cianci, autore e produttore musicale che negli anni ha avuto modo di collaborare con Mecna, Francesca Michelin, Ernia, Guè, Sick Luke, Psicologi e Coez. Dopo Ricordati di Rimini, progetto cantautorale insieme al producer Seife, Alessandro diventa Lunedì Notte per esprimere sonorità più personali e libere dalle mediazioni inevitabili della scrittura a più mani.

Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscere meglio il suo progetto.

Ciao Alessandro, come ti senti in questa nuova veste di autore ma anche cantante? Raccontaci un po’ il tuo progetto solista
Ciao, vengo da diversi anni di esperienza da autore, produttore e musicista. La mia idea di musica è sempre stata mediata dal lavoro di più persone. Ho pensato che i tempi fossero maturi per esprimermi con qualcosa di più personale sia come contenuto che estetica. Mi piace pensare a Lunedì Notte come una scatola in cui conservo le mie sensazioni assieme alle cose che vedo e sento in giro. Ne tiro fuori degli oggetti inediti che spero continueranno a stupirmi a lungo.

“L’indolenza e il panico” è una canzone con sonorità d’altri tempi, quali sono i tuoi riferimenti musicali?
Sono un grande fan della scena musicale anni 60/70, sia italiana che internazionale. Trovo stupendi gli arrangiamenti orchestrali di alcuni brani pop dell’epoca, basti pensare a Lucio Battisti, Gino Paoli ma anche Burt Bacharach. Mi piaceva l’idea di riportare un’orchestrazione molto presente e melodica all’interno di questo brano che indubbiamente risente di quelle influenze. Ovviamente ho riferimenti anche molto più contemporanei che verranno fuori maggiormente nei prossimi lavori.

artwork

 

Qual è il significato del brano? Come hai avuto l’idea?
Il brano l’ho scritto di getto, circa un anno fa, durante un periodo un po’ complesso. Avevo un lavoro che non mi soddisfaceva, sentivo di dover cambiare vita ma ero consumato da una zona di comfort apparente, che per diverso tempo mi ha frenato dal prendere iniziative. Il brano parla proprio di questo, di quella lotta continua tra la volontà di cambiare e la paura delle conseguenze.

Come hai scelto il nome d’arte?
Il Lunedì Notte è quel momento della settimana che di solito non si programma mai, su cui si hanno zero aspettative. Però anche per questo è un momento intimo, vero, magari di riflessione. Penso sia una dimensione temporale che rispecchia bene l’idea di questo progetto. In più mi piaceva l’idea di qualcosa che suonasse vagamente cinematografico, come fosse il titolo di un film immaginario.

Qual è l’aspetto che ti affascina di più nell’essere cantante dei tuoi brani? E quale invece quello che preferisci come produttore/autore?
Sicuramente l’idea di cantare i propri brani ti fa sentire ancora più “nudo” verso chi ti ascolta. Mi è capitato di affidare miei brani più personali ad altri interpreti, ma l’idea di scriverli e poi cantarli è una sfida diversa, tanto difficile quanto affascinante. Come produttore il lato più interessante dell’avere un progetto proprio è il poter avere una dimensione in cui sperimentare, fregandosene un po’ delle “regole” del momento e concedendosi anche il diritto sacrosanto di essere meno radiofonici o magari demodé.

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