In esclusiva per Dailynews24 il dermatologo Mario Nicosia.
Ci racconti chi è Mario Nicosia
Mario Nicosia è un ragazzo di 39 anni, ehm forse sarebbe meglio dire un uomo a questo punto (ride).
Nasce a Torino, città meravigliosa in cui ancora vive; ha vissuto a Bolzano dai 6 ai 14 anni, causa trasferimento di lavoro del padre, per poi tornare definitivamente nella sua città natale.
Sei un medico dermatologo. Ci racconti come mai hai scelto di intraprendere la carriera di medico?
Fare il medico è sempre stata la mia passione, fin da piccolo; finite le superiori, però, mi sono iscritto alla facoltà di Economia, consigliato (male) dai professori del liceo, per poi pentirmi dopo 2 anni e iscrivermi finalmente a Medicina e Chirurgia.
Durante il corso di laurea ho cambiato idea un milione di volte circa la specializzazione che avrei potuto scegliere, poi l’illuminazione!
Un mattino, guardandomi allo specchio, ho pensato: sono una ragazzo che ha sempre curato la propria immagine e la pelle in primis, perché non fare di questa “passione” il proprio mestiere? E così ho scelto.
Come dermatologo ti senti di dare qualche consiglio particolare ai nostri lettori?
Sì, il primo consiglio che mi sento di dare è quello di proteggersi dal sole; so che è un argomento trito e ritrito ma è davvero importante farlo, non soltanto per evitare di scottarsi e per la questione del fotoaging, ma soprattutto per limitare il rischio di incorrere nel melanoma, un tumore della pelle piuttosto aggressivo e, ahimè, ancora poco curabile negli stadi avanzati.
Quali sono le tue passioni?
La mia passione principale da oltre 20 anni è il body building, che pratico quotidianamente in casa (ho allestito una mini palestra); allenarmi è una cosa a cui non riesco a fare a meno, non solo per il risultato estetico, ma anche e sopratutto perché per me è un modo per scaricare la tensione e rilassarmi. Poi mi piace leggere, guardare serie TV, in questo momento ne sto vedendo 5 contemporaneamente (ride), e ovviamente uscire con gli amici.
Se dovessi descriverti con due aggettivi, quali useresti? Perché?
Il primo è “sognatore”, amo giocare con la fantasia e viaggiare con la mente, soprattutto in amore; il problema è quando poi tocca tornare coi piedi per terra.
Il secondo aggettivo è “impulsivo” (purtroppo), spesso e volentieri sono precipitoso e agisco senza pensare, spinto dall’istinto e in genere me ne pento poco tempo dopo. Ma con gli anni sto cercando, pian piano, di smussare questo lato del mio carattere.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
E’ un sogno un po’ strano,infatti mi piacerebbe un giorno lasciare la città e le comodità e andare a vivere in un posto incontaminato, immerso nella natura, vivendo dei suoi frutti. Sento il bisogno di ritrovare il contatto con le cose semplici, tutte le “sovrastrutture” della società moderna hanno iniziato a farmi sentire in gabbia, limitato nella mia libertà personale.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Ultimamente sto pensando di investire in qualche attività che esuli dal campo della medicina, magari nella ristorazione. Però è solo un’idea, al momento mi sento pienamente realizzato dal punto di vista lavorativo, molto meno su quello personale purtroppo.
Spero di trovare un giorno la persona giusta, anche se ormai ho quasi perso le speranze…
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