venerdì, Aprile 26, 2024
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Silence: Dopo 26 anni di “gestazione” il nuovo film di Martin Scorsese arriva al cinema

L’idea di girare un film, basato sul romanzo storico “Silence” di Shūsaku Endō del 1966, sull’opera di diffusione della religione cristiana da parte dei gesuiti nel Giappone del 17esimo secolo, cominciò ad affascinare Martin Scorsese già nel 1990.

Il primo studio cinematografico ad interessarsi al film fu l’italiana “Checchi Gori Group” di Vittorio Cecchi Gori che nel 1990 acquisì i diritti di sfruttamento cinematografico del romanzo giapponese e come da accordi doveva essere girato subito dopo Kundun del 1997. Per vari motivi però Scorsese decise di dirigere prima altri film, stabilendo poi che si sarebbe dedicato a “Silence” dopo aver girato “Hugo Cabret” nel 2011. La decisione poi di sospendere ancora una volta “Silence” per dirigere “The Wolf of Wall Street” nel 2012 ha portato Cecchi Gori a citare in giudizio il regista per rottura del contratto, richiedendo un rimborso per le spese di produzione già affrontate. Solo un accordo tra le parti, nel 2014, ha permesso di procedere alla reale realizzazione della pellicola.

Il film parla della storia di tre padri gesuiti portoghesi inviati in Giappone nel 1639, all’indomani della “Ribellione Shimabara” contro lo shogunato (il governo dittatoriale militare giapponese) Tokugawa, a cui presero parte i giapponesi cattolici e che, vista la loro sconfitta, portò alla proibizione della religione cattolica, che poté continuare solo in modo clandestino.

Inizialmente,  per il ruolo dei tre gesuiti, furono contattati Daniel Day-Lewis, Benicio del Toro e Gael García Bernal. Nel casting ufficiale del 2013, però, vennero selezionati Andrew Garfield (lo Spiderman del primo reboot della serie), Adam Driver (il cattivo della nuova trilogia di Star Wars) e Liam Neeson (che già aveva interpretato un missionario in “Mission” del 1986).

Nel film i due giovani missionari Sebastião Rodrigues e Francisco Garrpe (interpretati rispettivamente da Garfield e Driver)  affrontano una dura violenza e persecuzione, durante il loro viaggio attraverso il Giappone, alla ricerca del loro mentore Father Cristóvão Ferreira che dopo essere stato torturato pare abbia commesso apostasia (il ripudio del proprio credo religioso).

Con un budget di soli 50 milioni di dollari, il film è stato girato in vari punti di Taiwan e Taipei, scelti per l’economicità dei luoghi e, a detta del produttore Irwin Winkler, tutto il cast, compreso il regista, ha lavorato al minimo sindacale per incentrare la spesa, molto alta del film, tutta sulla sua realizzazione. Che il film ha avuto una storia travagliata e molte difficoltà viene ampiamente dimostrato dalla lunga lista di produttori esecutivi (23) e produttori (7, tra cui Cecchi Gori) associata alla pellicola.

A differenza dell’altra sua opera a carattere religioso, “L’ultima tentazione di Cristo”, in cui Gesù dopo la crocifissione e risurrezione forma una famiglia con Maria Maddalena, che suscitò tanto scalpore e venne tacciata di blasfemia dal Vaticano, “Silence” è stato molto apprezzato invece dalla Chiesa tanto che la prima assoluta è avvenuta, il 29 novembre, proprio in Vaticano davanti a 400 preti gesuiti. Anche Papa Francesco, gesuita egli stesso, ha avuto modo di vedere il film pochi giorni fa dopo aver concesso a Scorsese un’udienza privata.

In un intervista sul film Scorsese ha dichiarato: «Il film tocca temi e idee da sempre importanti per me, un senso della religione che magari hai nell’infanzia e che poi cambia, diventa un rifiuto, poi un’accettazione e infine ti accompagna tutta la vita».

Dopo “soli” 26 anni di attesa potremo ammirare il nuovo, si spera, capolavoro di questo maestro del cinema dal 23 dicembre in America per poi arrivare in Italia 12 gennaio. Visto il tema e le tribolazione per arrivare a questo punto forse un Amen a conclusione sarebbe dovuto.

 

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