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Il gran finale della XXVII edizione dell’IPAAF, il festival della legalità che unisce

Si è conclusa, domenica 29 ottobre, alle ore 18, nella Sala Polivalente Ex Macelli di Montepulciano, la XXVII edizione dell’International Police Award Arts Festival (IPAAF), con una serata di gala che ha visto protagonisti numerosi ospiti, provenienti da ogni parte del mondo. La manifestazione, realizzata dall’Associazione L’Arte di Apoxiomeno, attiva dal 1997, ha lo scopo di promuovere la legalità e di omaggiare il lavoro, gli sforzi, le fatiche e l’abnegazione delle Forze dell’ordine.

Quest’anno, la kermesse è stata organizzata, nella settimana dal 23 al 29 ottobre, in modo itinerante, spalmando gli eventi ad essa correlati tra le province di Arezzo e Siena. Nel corso della settimana, sono state offerte al pubblico numerose attività, come la presentazione della mostra d’arte Ambiente e legalità, con la madrina Monica Barbara Dobrovolska, vedova di Roberto Mancini, poliziotto che ha scoperto la Terra dei Fuochi. Tra gli altri appuntamenti, ci sono stati il Concerto della Banda nazionale dell’Esercito italiano, con cui è stato inaugurato il Festival, presso il Teatro Petrarca di Arezzo, incontri con le scuole, presentazioni di libri, convegni, proiezioni cinematografiche, con la presenza degli stessi registi in sala, e premiazioni. Ogni anno, vengono, infatti, rilasciati dei riconoscimenti a quanti, attraverso le arti performative, il giornalismo, lo sport e gli impegni nel sociale, hanno dato lustro alle forze di polizia.

Durante lo spettacolo, sono stati consegnati, ai vincitori delle varie categorie, i Premi Apoxiomeno. Si tratta di preziose statuette in argento, realizzate dall’azienda orafa di Castiglion Fibocchi (Ar) Onivars, rappresentanti l’apoxiomenos, ovvero l’atleta che si deterge con lo strigile, e ispirate all’omonima celebre opera di Lisippo. Non sono mancate la musica e la danza, grazie agli interventi del Maestro Filippo Lui e della voce tenorile di Mario Caporaso e alle coreografie d’autore di Debora La Mantia, professionista affermata a livello internazionale nel mondo della danza contemporanea.

Sono numerose le personalità che hanno ricevuto il Premio Apoxiomeno, tra cui, per la Sezione Cinema, il regista Andrea De Stefano, con L’ultima notte di Amore, Lyda Patitucci, con il suo lungometraggio Come pecore in mezzo ai lupi, e Domitilla D’Amico per Le stelle di Dora, film d’animazione, di cui è stata la voce narrante. La pellicola, che racconta la vita del Generale Dalla Chiesa, è firmata da Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, su soggetto di Alfonso Manzo, ed è tratta dalla graphic novel, edita nel 2022, Le stelle di Dora, Le sfide del Generale dalla Chiesa. Lo stesso Generale Alfonso Manzo è stato dichiarato vincitore della categoria Letteratura, per il suo libro Carlo Alberto dalla Chiesa. Soldato, carabiniere, prefetto. Ad Ambrogio Crespi, che ha diretto Generale Mori: un’Italia a testa alta, è stato assegnato il Premio Apoxiomeno per miglior docufilm. Il regista Hleb Papou e l’attore Germano Gentile sono stati premiati per la pellicola Il Legionario(2022). Per la Televisione, Aurora Ruffino ha ricevuto la statuetta per la sua interpretazione, nei panni dell’appuntato dei carabinieri Lidia Ercoli, nella fiction Rai Black Out- Vite sospese (2023), diretta da Riccardo Donna. Per il cinema e la televisione internazionali sono stati insigniti del Premio Apoxiomeno, Burkhard Stulecker, noto scenografo conosciuto per Dune (2021) e per il film di James Bond Spectre (2015), e l’attrice polacca Dorota Kolak. Il disegnatore Fabio Vettori, creatore delle Formiche, è stato premiato per l’Arte, mentre, per la Fotografia, Nino Celeste. Per il giornalismo, è stato scelto Andrea Pamparana. Il giornalista milanese, scrittore, sceneggiatore, nonché conduttore radiofonico e televisivo, si interessa di cronaca giudiziaria, politica estera e interna dall’inizio della sua carriera, avvenuto quel 16 marzo 1978, giorno del rapimento di Aldo Moro e della Strage di Via Fani a Roma.

L’edizione 2023 ha dato largamente spazio alle donne, a cominciare dalla conduzione di Noemi Gherrero e dalla presenza di Monica Barbara Dobrovolska e di Silvana Paci, Presidentessa dell’Associazione Nazionale Vigili Urbani, per finire con la premiazione delle numerose artiste del territorio nazionale ed estero. È stata una serata piacevole, in cui, con leggerezza e delicatezza, ma mai superficialità, sono state trattate tematiche importanti, come la lotta alla criminalità organizzata e il rispetto per l’ambiente e per la legge. Non sono mancati momenti emotivamente toccanti, come il ricordo del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, una figura particolarmente significativa e indimenticabile per ogni carabiniere.

L’intera manifestazione non ha alcuno scopo lucrativo, è retta da volontari e si impegna a proteggere, sostenere e trasmettere i valori della giustizia, della solidarietà e della fratellanza. L’IPAAF è più di un festival, è un porto sicuro, un luogo d’incontro, dove tutti, organizzatori, collaboratori e ospiti si sentono accolti, rappresentati e riconosciuti. Molti protagonisti delle stagioni passate continuano a seguire l’organizzazione e partecipano attivamente alla realizzazione degli eventi successivi. Si crea, così, una fitta e solida rete di amicizie, che fortifica e unisce. È l’esempio di Sokol Martin Pepkolaj, attore di origini albanesi che, da ospite premiato, lavora oggi a stretto gomito con l’Associazione l’Arte di Apoxiomeno e non si perde neanche un’edizione della kermesse; quest’anno ha avuto anche l’onore di premiare, sul palco, il collega e amico Burkhard Stulecker e, durante un’intervista rilasciata dopo la serata di gala, ha dichiarato la sua commozione nel trovarsi riunito, ancora una volta, a questa grande famiglia che è l’IPAAF.

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