domenica, Aprile 28, 2024
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Inter, ma contro chi hai giocato? Davvero quelli sono solo dei ragazzini?

A ben guardare la formazione blaugrana scesa in campo ieri a San Siro non è certo la Primavera di cui tanto si parla. L'assenza delle stelle era indubbia ma chi ha giocato certo non era da meno

L’Inter è riuscita a farsi sbattere fuori dalla Champions da dei ragazzini!“. Quanto di tutto questo è vero? In tanti condividono questo pensiero ma in pochi hanno poi effettivamente voluto approfondire l’argomento in relazione a chi davvero sia sceso in campo nella fondamentale sfida di Champions. Ci può stare lo sfottò dei tanti tifosi rivali ma non tutti sanno che il valore degli uomini schierati da Valverde contro l’Inter non è affatto troppo distante da quello della formazione tipo.

La disamina attenta ed articolata arriva da diversi addetti ai lavori che, hanno voluto fare luce sul reale valore di quei “ragazzini” che hanno sconfitto la capolista di Serie A. Nel suo accurato post di Facebook Orazio Rotunno spiega: “Gli sfottò ci stanno, la prostituzione intellettuale meno. Non c’è un solo giocatore della Primavera. La squadra scesa in campo ieri aveva un valore economico 3 volte superiore a quello dell’Inter”.

Nel pacchetto difensivo ecco riaffiorare una vecchia conoscenza del calcio tricolore, quel Neto già titolare in A per Fiorentina e Juve. Davanti a lui una linea a quattro che, seppur orfana di Piqué e Jordi Alba, si compone di: Umtiti (campione del mondo transalpino), Todibo (francese ex Tolosa e già nel giro della nazionale maggiore seppur ampiamente U21), Lenglet (ex Nancy e Siviglia) e Junior Firpo (ex Betis e campione europeo U21). Insomma, giovani sì ma non proprio degli sprovveduti.

In mediana forse le accuse di sottovalutare l’avversario si fanno pure fantascienza. I soli Rakitic e Vidal di certo bastano a smentire le burla impietose di supporter avversari. E gli altri due? Non certo due parvenu del gioco. Carles Aleñá e Moussa Wague sono due giovani di 22 e 21 anni, questo è indubbio. Tuttavia dalla loro hanno già diverse esperienze in prima squadra e con le rispettive selezioni nazionali dove giocano e segnano da diverse stagioni.

In avanti al fianco della stella Griezmann ha brillato forse ancor di più l’estro di Carles Pérez. Lui sì che è uno splendido frutto della cantera blaugrana. Eppure è quasi costantemente aggregato alla prima squadra da almeno un annetto buono e ha un contratto con una clausola rescissoria da 100 milioni di euro. Il Barça, su di lui, ci punta e pure tanto e lui ripaga la fiducia con una gara matura e di personalità.

Vogliamo parlare dei subentrati? Forse è inutile sprecare parole per Frankie De Jong e Luis Suárez. Il primo è stato con De Ligt e Ziyech uno degli artefici del miracolo “green” dell’Ajax. Uno che il Barcellona ha strappato alle altre armate del calcio con un’offerta da quasi 90 milioni di euro. Menzione d’onore per Ansu Fati. Pescato dal Siviglia a 9 anni, il guineano, solo 8 anni dopo ha già una clausola rescissoria da 400 milioni di euro. Praticamente due volte il valore dell’attuale attacco nerazzurro per un ragazzo che compirà la maggiore età il 31 ottobre dell’anno prossimo.

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