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Pirelli e il Politecnico di Milano rinnovano il programma di ricerca Joint Labs

 

Dalla sinergica collaborazione che il Politecnico di Milano opera da anni e costantemente con il Gruppo Pirelli, anche e grazie al lavoro che la Fondazione Tronchetti Provera fa in materia di ricerca e di cooperazione tra i più importanti atenei italiani e le aziende, nasce un accordo tra la Pirelli e il Politecnico di Milano che insieme hanno investito cifre da capogiro per sostenere lo sviluppo di materiali e tecnologie sempre più all’avanguardia. Stiamo parlando del progetto di ricerca Joint Lab che si pone come obiettivo la mobilità sicura e sostenibile e che il 24 novembre è stato rinnovato.

Entrando più nel dettaglio, i reparti di ingegneria del Politecnico di Milano e il Gruppo Pirelli aprono reciprocamente le porte del loro sapere, del loro know-how e delle loro menti per progettare insieme un prodotto che si vedrà sviluppato nell’arco di tre anni.

Tra dottorati e assegni di ricerca, è chiaro che l’obiettivo di Marco Tronchetti Provera che opera anche attraverso la sua Fondazione Silvio Tronchetti Provera, dedicata alla figura di suo padre, un grande uomo d’affari che ha contribuito a rendere Milano una città produttiva ed innovativa, è un’innovazione che conduca ad altissimi livelli di competitività nel campo della tecnologia, della scienza, dell’economia e dell’automotive.

Da sempre, Marco Tronchetti Provera si è detto e dimostrato fervido sostenitore del dovere, da parte del nostro Paese, di fare ricerca in ogni campo per portare l’Italia a diventare un grande competitor a livello mondiale. Ed è in quest’ottica che l’accordo, nato già nel 2011 per lo sviluppo di progetti che mirassero esclusivamente a soluzioni innovative nell’ambito degli pneumatici, trova nuovi spunti e obiettivi.

Il progetto

Questo progetto che riguarda il Tyre System, il sistema che riesce a monitorare la pressione degli pneumatici vuole lanciare sul mercato gomme altamente tecnologiche. La particolarità e l’unicità di questi pneumatici risiede nel fatto che all’interno contengono un chip, proprio come avviene in Formula 1, con cui è possibile raccogliere e monitorare le condizioni di ogni singolo pneumatico, sia in corsa, sia in stallo. Inoltre, le condizioni degli penumatici possono essere trasmettesse in tempo reale sul telefono cellulare dell’utente attraverso un’applicazione specifica per fornire informazioni molto utili durante la guida per un controllo intelligente del veicolo.

Ma, ovviamente, il progetto non si ferma qui. Si pensa infatti all’uso di nanocariche perché nel progetto rientra anche l’ecosostenibilità e un impatto ambientale che sia minimo e lo studio e lo sviluppo di nuovi materiali che riescano a proteggere gli pneumatici per assicurare loro un’aspettativa di vita molto più lunga rispetto a quella assicurata oggi. Oltre all’impegno nella ricerca di questi nuovi e performanti materiali, nel progetto rientra anche lo studio dei problemi che ogni pneumatico ha rispetto alla rumorosità. Questo sarà possibile attraverso metodologie innovative in grado di misurare, in ambienti interni, il campo acustico generato dagli pneumatici. Come pure si studierà a fondo per ottenere le massime prestazioni degli pneumatici nell’attrito con la strada in caso di asfalto bagnato e la modellazione degli stessi nella loro aerodinamica e nelle loro caratteristiche di pneumatici invernali o estivi.

Un progetto a quattro mani che durerà tre anni, dal 2017 al 2020, dunque, che mira alla sicurezza dei passeggeri, al confort dell’autovettura e alle prestazioni sempre più adeguate alle esigenze del mercato degli pneumatici.

Gli enti di ricerca e le università sono i pilastri sui quali, a dire del CEO Pirelli, si basa la trasformazione necessaria per arrivare a livelli di produttività elevata e performante ma soprattutto competitiva.

Il rinnovato accordo è stato siglato ufficialmente il 24 novembre 2017 nell’Aula Magna del Politecnico di Milano e al tavolo erano seduti Marco Tronchetti Provera e Ferruccio Testa, Rettore del Politecnico di Milano, affiancati e sostenuti anche da Gianantonio Magnani, Presidente della Fondazione Politecnico di Milano e Maurizio Baiocchi, Executive Vice Presidente e Strategic Advisor Technology del Gruppo Pirelli. Ormai il legame tra il Gruppo Pirelli e l’università meneghina non è nuovo ad obiettivi ambiziosi e a risultati eccellenti. Si tratta, infatti, di un’attività di strettissima collaborazione che guarda nella stessa direzione e che ha prodotto già i suoi frutti tra brevetti e pubblicazioni di articoli guadagnati su testate scientifiche interazionali.

Ed è infatti anche sull’internazionalità che punta Marco Tronchetti Provera che ambisce ad una competitività dura da fronteggiare proprio in ambito internazionale ed oltre.

Prima di questo accordo si può far tornare la memoria, a riprova di quanto detto, ad altre iniziative che hanno visto uno sposalizio molto solido tra Pirelli e il Politecnico di Milano citando il CORECOM (Consorzio Ricerche Elaborazione Commutazione Ottica Milano), un consorzio italiano pubblico-privato la cui fondazione risale al 1995 e che ha avuto alla base progetti e studi di fotonica a livello internazionale. 

È nella stessa ottica che lavora, come abbiamo già citato sopra, la Fondazione di cui Marco Tronchetti Provera è Presidente, una fondazione che oltre alla collaborazione con i più prestigiosi atenei italiani, promuove le menti con assegni di ricerca dal respiro internazionale, senza, tuttavia, mai perdere di vista l’obiettivo primario che è quello di creare in Italia un mondo altamente competitivo nel campo della ricerca.

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