lunedì, Aprile 29, 2024
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Quando Ancelotti provò a non farsi esonerare da De Laurentiis

Retroscena del dialogo finale tra Ancelotti e De Laurentiis: il tecnico ha provato a far cambiare idea al suo presidente

Uno dei momenti più complessi nel difficile rapporto che intercorre tra un presidente e un allenatore è senza dubbio quello in cui bisogna comunicare l’esonero, il sollevamento dall’incarico. La difficoltà di questa decisione può stare o più meramente nel prendere la decisione, laddove è l’aspetto economico a prevalere e quindi quando subentra la necessità di dover tenere due allenatori a libro paga. Oppure può esserci una sorta di imbarazzo nell’esercitare la propria autorità per comunicare l’esonero dovuta al rapporto umano che si era venuto a creare. Aurelio De Laurentiis ci ha pensato molto prima di esonerare Carlo Ancelotti, per alcuni, forse, anche troppo. C’è da analizzare però anche l’altra faccia della medaglia. Vale a dire il ricevere la notizia di un esonero, dev’essere, in qualche modo, umiliante. Specialmente per chi come Carlo ha vinto tutto, ovunque, seppur con squadroni e corazzate.

LA MATURAZIONE DELL’IDEA – L’esonero di Ancelotti, benché formalizzato e comunicato dopo la vittoria per 4 a 0 contro il Genk, è stato in realtà ideato e deciso già dopo la sconfitta contro l’Udinese in campionato. De Laurentiis però ha aspettato, conscio dell’importanza della partita di Champions e del fatto che la squadra ha attuato un po’ da Dottor Jekyll e Mister Hyde dividendosi tra campionato e coppa. E così è stato. In Champions il Dr. Henry Jekyll si è trasformato di nuovo in Mister Hyde (come aveva del resto egregiamente fatto in altre occasioni riuscendo addirittura a battere il Liverpool al San Paolo) e ha archiviato la qualificazione agli ottavi di Champions League, nei quali, per fortuna nei sorteggi, il Napoli di Gennaro Gattuso dovrà affrontare il Barcellona.

L’ULTIMA MOSSA – Quando Ancelotti ha ricevuto la notizia da De Laurentiis (ancora non è stato rivelato con esattezza il mezzo né il luogo di quest’incontro: o telefonico o di nascosto all’Hotel Vesuvio subito dopo il Genk) l’ha ricevuta non con totale rassegnazione. C’è da dire che il tecnico emiliano non era nuovo a queste situazioni: in Baviera il difficile rapporto con i senatori gli costò l’allontanamento nel 2017 dalla panchina del Bayern Monaco. Addirittura nel 2015, Florentino Pérez lo esonerò pur avendo vinto la Champions League al Real Madrid. Eppure Ancelotti ha provato a convincere il Presidente. È trapelata una frase che avrebbe detto l’ex allenatore, un postremo gesto effettuato per fermare la decisione del Presidente. “Sei proprio sicuro, Aurelio?”. Una domanda che probabilmente lascerà molti tifosi indifferenti, ma che denota tutta la complessità del momento.

E sì, Aurelio era proprio sicuro e la domanda non ha sovvertito l’esito della sua decisione. Per questo adesso a preparare l’ultima sfida del 2019 sulla panchina azzurra è Gennaro Gattuso, ironia della sorte, un suo discepolo: sperando, per il Napoli, che non abbia appreso nel laboratorio del suo maestro, come trasformarsi di notte come il personaggio di Stevenson.

Walter Molino
Walter Molino
Laureato in Mediazione Linguistica e Culturale (Spagnolo, Portoghese e Catalano) all'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", appassionato di calcio e basket.
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