<<Le cose sono cambiate molto. Molti film non stanno andando bene al box office anche se potevano essere lungometraggi grandiosi, mentre i titoli che stavano andando bene non erano cose che avrei voluto realizzare. Se “Inland Empire” rimarrà il mio ultimo film? Sì>>, questo è quanto ha rivelato David Lynch in un’intervista rilasciata per il quotidiano Sydney Morning Herald.
Brutte notizie dunque per la sua, silenziosa, massa di ammiratori. Ammiratori, i quali hanno sempre apprezzato lo stile innovativo, seppur insolito, con cui il regista dirigeva i suoi film. Sconosciuto ai più, David Lynch non sempre ha riscosso successo ai box office. Ciononostante è sempre stato apprezzato dai critici, tanto da esser stato candidato agli Oscar per ben tre volte come miglior regista per i seguenti film:
“The elephant man” ( 1980)
“Velluto blu” ( 1986)
“Mulholland drive” (2001).
Intanto cresce l’attesa per l’arrivo della terza stagione della serie tv “I segreti di Twin Peaks”, serie con cui David Lynch si è fatto conoscere nel lontano 1990, anno in cui andò in onda la prima stagione di Twin Peaks.
A 16 anni di distanza, esattamente il 21 maggio, negli Stati Uniti e nel Regno Unito arriveranno i 18 episodi della terza stagione di Twin Peaks.
I fan, dunque, dovranno accontentarsi e dire addio ai film cui, il genio incompreso, ci aveva abituati. Film aventi uno stile narrativo e visivo particolare, le cui scene angosciose e oniriche, hanno una componente surrealista. Inoltre, con le immagini crude e strane, nei suoi film Lynch metteva in luce il lato oscuro delle piccole città statunitensi e delle metropoli caotiche evidenziando anche, in maniera ora snervante ora incomprensibile, i lati piu’ oscuri, intimi e intricati della mente umana.
L’effetto derivante dalla visione dei suoi film è, per tutti, quasi sempre lo stesso: difficile da dimenticarli, come pure difficile è comprenderli del tutto.