lunedì, Aprile 29, 2024
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VILIU: “Finger food” è l’EP d’esordio

Il 20 ottobre è uscito l’EP d’esordio di VILIU: “Finger Food” che unisce la sperimentazione sonora a una forte consapevolezza artistica: il tutto da degustare, come sottolineato dal nome dell’EP, boccone per boccone.

A VILIU piace osare, e questi 6 brani ne sono la prova: l’obiettivo è quello di non fossilizzarsi, ma esplorare nuovi confini senza mai snaturarsi, con la volontà di trasportare l’ascoltatore tra atmosfere a tratti incalzanti (vedi l’INTRO o SAMBA PAZIENZA), a tratti avvolgenti e quasi ipnotiche (come in ULTIMO FIORE).

La metafora culinaria del progetto d’esordio dell’artista pratese non si ferma però qui, mostrando anche una “sfaccettatura etica”: <<La raccolta musicale di FINGER FOOD rappresenta un cibo genuino, di qualità e cucinato con cura, al contrario del fast-food, un cibo destinato al consumo rapido. FINGER FOOD è l’inaugurazione di un nuovo locale […] >>, dove i clienti curiosi possono provare le più disparate pietanze, scelte accuratamente da VILIU e UBE, per stimolare il palato dei propri “commensali” con una proposta che abbraccia differenti stili di preparazione e gusti personali.

Cosa prevede il menù di FINGER FOOD?

INTRO – Il “Personale manuale dell’anticonformismo by VILIU”, un manifesto contro il
convenzionalismo musicale che viviamo oggi, tra sonorità Jazz e Hip Hop. L’artista, nel cercare la propria strada e il proprio linguaggio, incontra il produttore UBE, un fedele compagno che sposa la causa e la volontà di andare controcorrente.

SAMBA PAZIENZA – La produzione di UBE si veste di toni caldi e latineggianti in cui sono
preponderanti basso e fiati, mentre la struttura accompagna il testo incarnando le 3 fasi di una crisi di nervi: l’intro e le strofe rappresentano il “Sovraccarico di tensione”; nel pre-chorus gli ultimi attimi che precedono il “Punto di rottura”, e il “Burnout” rappresentato dal ritornello.
L’ego trip dell’artista manda un messaggio chiaro e deciso: una critica sociale pungente, a volte esplicita, condita da una carrellata di immagini forti e spesso drastiche, seppur mascherate in chiave umoristica.

V.I.L.I.U. – L’artista consolida le sue fondamenta Hip Hop da cui partono tutti i testi, mette un punto al suo passato (Tommy Shelby) inaugurando il primo compleanno di VILIU. Uno stile libero che cavalca su tre sonorità diverse, un immaginario crudo e sfrontato su una base dominata da un ritmo serrato, fino a sfociare in un outro strumentale che ci trasporta in un mondo onirico.

VORRESTI MAI – In questo brano VILIU riflette su quanto sia difficile resistere alle tentazioni esterne sottolineando il valore di fare scelte che rispecchino la propria autenticità senza scambiare la ricerca del piacere con la ricerca della felicità.
Lo Chef consiglia: <<Prendete una base hip house di ritmo incalzante, mescolate con melodie di synth arpeggiati, aggiungente un pizzico di energic pop. A filo aggiungete un basso pulsante, effetti cinematici e percussioni. Mantecate con rap tagliente. Mescolate bene e servite caldo>>.

PENSIERI FRAGILI – UBE parte da una base Hip Hop per poi lasciare spazio alle influenze rock e psichedeliche, impreziosite dalla volontà dell’artista di rivelare senza pietà ogni pensiero nascosto.
La paura di non essere riconosciuti per ciò che siamo veramente si è trasformata in una realtà dolorosa ma forse, in mezzo a tutto questo caos, si può trovare una nuova possibilità di autenticità e di ricostruzione.

ULTIMO FIORE – L’artista in questo brano dialoga con un angelo, sollevando la sua volontà di non essere “l’ultimo fiore” ad essere colto, in un campo ormai sfiorito e spoglio. Con questa metafora l’artista vuole rappresentare la paura che prova l’ultimo di undici figli nel vedere tutti i suoi fratelli andarsene stagione dopo stagione prima di lui, abbandonandolo a sé stesso.

UBE si serve di una percussione quasi ipnotica che ricorda il rintoccare di un orologio,
accompagnata dalla melodia di un pianoforte e da un’esplosione di voci corali che abbracciano la chiusura di questo viaggio.

BIOGRAFIA
Tommaso inizia a scrivere da giovanissimo, scegliendo come moniker per il suo primo progetto quello di
Tommy Shelby, ispirandosi al nuovo rap di Ernia e alle sonorità di Neffa, con le prime release prettamente
Old School, diventate nel corso del tempo però troppo strette nella visione del suo percorso. Tassello
importante, dopo una pausa riflessiva, arriva dall’incontro con il produttore UBE, sancendo l’effettiva
nascita del progetto VILIU. Un cammino di sperimentazione, tra esercizi di stile e nuove ispirazioni,
mantenendo comunque le sue venature urban più caratteristiche: da Salmo, Fabri Fibra e Ernia, fino però
ad arrivare all’R&B di Ghemon e al cantautorato di Lucio Battisti. L’apripista dell’EP d’esordio “Finger Food”
è stato il singolo “Samba Pazienza”, pubblicato lo scorso 21 luglio.

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