lunedì, Aprile 29, 2024
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Pensioni, i cambiamenti nel 2022: tagli tra il 20 e il 35%

Il 2022 è alle porte e tra il Governo di Mario Drago è pronto ad ulteriori cambiamenti, tra essi c’è anche la riforma sulle pensioni. A breve, infatti, avverrà l’incontro con i segretari generali dei sindacati per discutere sull’abbandono della quota 100 e il calcolo dell’assegno con il metodo contributivo.

CAMBIAMENTI NEL 2022: LE PENSIONI – La riforma decisa dal nuovo Governo apporterà svariate modifiche. Dal 2022 sarà presente la quota 102 con cui si potrà andare in pensione 64 anni di età e 38 di contributi. Si tratta, però, solo di un anno. Dal 2023, infatti, tornerà in vigore la riforma Fornero, che stabilisce che si può andare in pensione ai 67 anni oppure dopo 42 anni e 10 mesi di contributi, con un anno in meno per le lavoratrici.

Inoltre, con un allargamento dell’elenco dei lavori gravosi, verrà prorogato per un altro anno l’Ape social. Prorogata di un anno è anche l’Opzione Donna, che dà la possibilità alle lavoratrici con almeno 58 anni (59 per le autonome) e 35 anni di contributi di andare in pensione.

Sebbene da una parte questa riforma andrebbe ad accorciare l’età pensionabile, dall’altra tra il 20 e il 35% rispetto all’importo dell’assegno pensionistico. Riguardo a ciò, il premier ha spiegato:

“Significa anche un ricalcolo per forza di cose penalizzante, un taglio, per quanti sono nel sistema misto e hanno diversi anni (meno di 18, in base alle regole del sistema misto) lavorati prima del 31 dicembre 1995 e conteggiati nel sistema retributivo”.

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