Dopo settimane di discussioni giunge finalmente da Bruxelles la notizia definitiva: da domani, mercoledì 1 luglio, riapriranno le frontiere europee e ripartiranno i voli verso 15 Paesi, tra cui anche la Cina. All’elenco mancano invece gli Stati Uniti, primi al mondo attualmente per numero di casi positivi al Coronavirus; stesse sorti riguardano la Russia e il Brasile.
Gli altri 14 Paesi nei confronti dei quali la commissione europea ha votato a favore della riapertura sono stati Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Tailandia, Tunisia e Uruguay.
Per quanto riguarda la Cina importante è precisare che Pechino entrerà a tutti gli effetti nell’elenco solo se garantirà la reciprocità all’Europa. I cittadini appartenenti a questi Paesi, dunque, a partire da domani potranno tornare a viaggiare in Europa, le cui frontiere erano state chiuse lo scorso 17 marzo, senza doversi sottoporre a quarantena forzata nel nostro continente.
L’elenco potrà essere modificato ogni 14 giorni, e potrà dunque accogliere o espellere nuovi stati. I criteri per l’individuazione dei Paesi sono stati principalmente sanitari: come condizione che rendesse accettabile la riapertura dei confini sono infatti considerate solo quelle situazioni epidemiologiche uguali o migliori a quella europea, ovvero con un tasso di contagio ogni 100mila abitanti pari o inferiore a quello Ue.
Tuttavia, anche in questo caso non sono mancati i dissapori tra i vari stati membri, ad esempio Belgio e Slovenia hanno messo a verbale la riserva secondo la quale non apriranno a tutti i paesi della lista Ue, riferendosi in particolare alla scelta, da loro giudicata discutibile, della riapertura nei confronti della nazione focolaio originario del virus.