lunedì, Aprile 29, 2024
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Il mondo segreto di Mac mini

La potenza al servizio di Dierks Bentley, Peter Pan e delle app che hai in tasca.

Quando la voce di Dierks Bentley esplode nell’aria della notte californiana, lo Shoreline Amphiteatre di Mountain View sembra trasformarsi. L’artista candidato 14 volte ai Grammy Awards sta portando in giro il suo ultimo tour, “Montain High”. E il tour non muove un passo senza Mac mini.
Lanciato nel 2005 come il computer Apple più piccolo ed economico, con la sua potenza e versatilità Mac mini è diventato il dispositivo preferito dagli sviluppatori di tutto il mondo per ogni fase del processo di creazione di un’app, dai tinkering ai test, fino alle simulazioni in scala. Per questo è stato fondamentale per la nascita, lo sviluppo e la messa a punto di alcune delle app più conosciute.
“Candy Crush, Shopify, Day One sono solo un esempio dei giochi e delle app nate su Mac mini. È veramente il coltellino svizzero dei computer.” dichiara Brian Stucki di Mac Stadium, una società che gestisce circa 8000 sistemi Mac mini in data center condivisi aperti a tutte le tipologie di sviluppatori, dalle piccole startup ad alcune delle aziende Fortune 500 più importanti.
Ma la versatilità di Mac mini non si esaurisce qui. Portare l’innovazione nei negozi, offrire utili strumenti di lavoro negli ospedali e alimentare l’immaginazione dei parchi a tema: non c’è niente che questo “piccolo computer” non sia in grado di fare.
Forse pochi sanno che dietro ad alcune delle esperienze musicali e artistiche più straordinarie del pianeta c’è proprio Mac mini. I concerti oceanici e i palchi di Broadway nascondono un mondo intero. E se lo si guarda più da vicino, si può scorgere un Mac mini dare il massimo perché la musica e la magia siano garantiti.
A Mountain View, mentre il pubblico canta insieme a Bentley, il tecnico Carlos Gutierrez è nel backstage con in mano una delle 18 chitarre della band e gli occhi puntati su un monitor. Se c’è un problema con uno dei ricevitori wireless collegati a ogni chitarra, il software lo segnala. E quel software è installato su un Mac mini.
“Se Dierks è in mezzo alla folla e il sistema mi avvisa che il segnale wireless della sua chitarra si sta indebolendo, possono regolarlo ed evitare problemi,” spiega Gutierrez. “Ho sempre usato un Mac mini, lo stesso da cinque anni, e non ho mai avuto intoppi.”
Nelle ore precedenti, molto prima che Bentley suonasse il suo primo accordo, i tecnici audio Cody Seaver e Thomas McNabb hanno dovuto appendere o meglio, “far volare” sul palco un imponente muro di 60 casse. E una volta in posizione, bisognava testarlo.

“Stiamo solo iniziando a intravedere quelle che il Mac mini può fare in tour, e questo la dice lunga.”

Nella cabina audio al centro dell’anfiteatro, il fonico James “Pugsley” McDermott preme un bottone e fa letteralmente ruggire l’impianto.
I suoi occhi sono puntati su uno schermo dove un software visualizza tutte le uscite degli altoparlanti. Dopo il primo test, per capire se il suono è a posto, McDermott spara a tutto volume alcune delle sue canzoni preferite, le stesse da oltre 13 anni, cioè da quando lavora con Bentley. E fa tutto con un Mac mini.
“Per me Mac mini è uno strumento fondamentale, parte tutto da qui,” dichiara McDermott. “Lo uso per generare ogni volta lo stesso file audio ad alta definizione, e mi permette di vedere una rappresentazione grafica di ciò che succede [dal punto di vista del suono] nel luogo del concerto, così l’impianto è sempre regolato alla perfezione.”
Al termine del concerto, i tecnici caricano le attrezzature per la prossima tappa. A supervisionare il tutto c’è Jay Ballinger, manager di produzione di Bentley da oltre dieci anni. Secondo lui, i prodotti Apple e Mac mini in particolare, sono una componente fondamentale dello spettacolo.
“Stiamo solo iniziando a intravedere quelle che il Mac mini può fare in tour, e questo la dice lunga,” dice Ballinger. “E se consideriamo anche i programmi che si usano su MacBook Pro, è evidente che oggi il business della musica non potrebbe sopravvivere senza i prodotti Apple. Hanno davvero rivoluzionato le cose.”
Mancano alcune ore alla prima dello spettacolo di Broadway Finding Neverland, in tappa a Grand Rapids, Michigan, e l’orchestra si prepara per il sound check. Insieme ai musicisti e al direttore d’orchestra, c’è anche qualcuno con uno strumento un po’ diverso dal solito: un Mac mini.
Enrico de Trizio appartiene a una nuova generazione di sound designer elettronici che ha rivoluzionato il suono di Broadway. Insieme al collega Jeff Marder hanno lavorato a numerosi spettacoli fra cui Finding Neverland, e sono un po’ direttori d’orchestra, un po’ ingegneri e un po’ programmatori. Usano Mac mini e un software apposito per supplire a quelle parti di spettacolo che non possono essere cantate o suonate dal vivo.

“È un mix di versatilità e potenza, e lo standard è quello Apple.”

De Trizio ha scelto Mac mini perché è l’unico che soddisfa tutte le sue esigenze. “È piccolo, potentissimo e ci puoi collegare tutto senza bisogno di hub o adattatori perché ha tantissime porte,” spiega. “È un mix di versatilità e potenza, e lo standard è quello Apple.”
Al termine del soundcheck,dopo aver verificato che tutto funziona correttamente, de Trizio lascia la buca d’orchestra. Non toccherà più la sua attrezzatura fino alla fine dell’esibizione.
Finding Neverland racconta la vera storia di come J.M. Barrie ha creato il mondo fantastico di Peter Pan. Lo spettacolo accompagna il pubblico in un viaggio sospeso a metà fra la vita reale dell’autore e il mondo della sua immaginazione. E per rendere concreto ciò che è immaginario servono tantissimi effetti sonori: ticchettii di orologi, tuoni, colpi di cannone e gli scampanellii di Campanellino. E grazie a Mac mini il direttore d’orchestra può attivare tutti questi effetti durante lo show.
Verso la fine dello spettacolo, Campanellino sparge la sua polvere di fata mentre Wendy e Peter si prendono per mano e si preparano a spiccare il volo. Sotto di loro, nella buca d’orchestra, la musica sale per poi scemare quasi del tutto, quindi il direttore attiva un dispositivo posizionato sopra alla sua tastiera.
È un momento speciale e Mac mini deve interpretare un personaggio altrettanto speciale. “And by closing my eyes, I’ll be finding Neverland,” canta Peter Pan.
Dopo di che, lui e Wendy prendono il volo. Barrie ha trovato la sua storia, Peter la sua voce e tutti i presenti hanno raggiunto l’isola che non c’è.
 Con l’ultima release, Mac mini è ancora più potente e pronto per aiutare un’altra generazione di utenti a scoprire cosa può fare un computer così piccolo e versatile. Che si tratti della prossima app che scaricherai e di uno spettacolo che vedrai solo fra qualche anno, Mac mini sta contribuendo al futuro dell’innovazione.
Ma come sempre, spetta ai creatori, agli outsider e ai ribelli portare un po’ di magia.
Giuseppe Micillo
Giuseppe Micillohttp://dailynews24.it
Co-Editor-in-Chief of Dailynews24.it
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